UNA PICCOLA RIFLESSIONE

“Amare l’orso senza mai vederlo, accontentandosi del sapere della sua presenza”… Purtroppo non tutti riescono a raggiungere un ideale così nobile… Ma è un approccio che arricchisce più della ricerca ossessiva dell’incontro. E’ un atteggiamento che io stesso ho sperimentato coi lupi, perché mai li ho visti e mi accontenterò sempre di osservare le loro tracce nella neve: se poi mi dovesse capitare un fuggevole avvistamento sarò lieto di incontrare il magnifico predatore. Il fascino che dà quella presenza misteriosa forse vale più del loro avvistamento… quel fascino che è parte di quel sentimento wilderness di cui parliamo, basato più che sulla certezza e la prova scientifica, sullo “stupore”. Stupore che si ha quando un animale qualsiasi si mostra a te improvvisamente, mentre tu non ti aspettavi nemmeno d’incontrarlo e l’incontro è bello perché spontaneo. Oppure quando, più spesso, si mostra indirettamente con le tracce del suo passaggio: ed ecco che anche la traccia diventa testimonianza da leggere e interpretare, magari dal significato oscuro, traccia che anch’essa rimanda a quello “stupore” di cui parlavo. Non tutti possono capire quelli che sono sentimenti che sfidano tutte le categorie del moderno e artificioso modo di rapportarsi alla natura, sia esso economico, scientifico, venatorio…. mondo che tende appunto a sopprimerli o banalizzarli!

Con la fotografia qui sopra pubblicata il Consigliere nazionale dell’AIW Saverio De Marco si è aggiudicato il 2° premio ex equo al concorso fotografico indetto in occasione della 42° Giornata della Terra dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana. Il concorso “Obiettivo Terra, premio geografico ambientale per la conoscenza e la valorizzazione dei Parchi nazionali e regionali” è alla sua terza edizione ed è stato organizzato sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero delle Politiche Agricole, il Comune di Roma Capitale, la Federparchi e tutti i Parchi Nazionali.

Pubblichiamo la fotografia per dare onore al merito di Saverio De Marco, ma anche perché riteniamo che essa esprima come poche la bellezza e l’integrità del suo (nostro) amato Pollino; quella bellezza ed integrità che oggi, per assurdo, è lo stesso Parco Nazionale a minacciare. L’avvenuta premiazione di questa foto dovrebbe essere un monito per tutti gli amministratori delle nostre aree protette, perché sono questi gli scenari che il cittadino accomuna all’idea che nel mondo intero è emblematicizzato nel nome Yellowstone, il primo Parco Nazionale del mondo; non la natura manipolata che Saverio De Marco ci presenta nelle pagine seguenti e che tanto spesso vediamo sfregiata per soddisfare l’economia da turismo volta all’interesse immediato anziché “per il godimento delle attuali e delle future generazioni”, come recita la motivazione legislativa di quel Parco.

di Saverio De Marco