ULTIME SUI PRIMI MOVIMENTI PRIMAVERILI DELL’ORSO MARSICANO

1. Sono riprese le fughe e sbandamenti degli orsi dal cuore della sua area storica. L’ultima segnalazione è il recente avvistamento di un orso in Comune di Marano Equo in Provincia di Roma (a 45 Km in linea d’aria dal centro della capitale!), alle falde dei Monti Ruffi, dove avrebbe saccheggiato diverse arnie. E il bello è che le autorità hanno già allertato i proprietari di apiari e i pastori di munirsi di recinzioni elettriche… Così gli orsi continueranno nella loro fuga in cerca di apiari e stazzi non protetti! Bella genialità degli “esperti” dell’orso al mero scopo di evitare il pagamento dei danni! Così con i soldi risparmiati si potrà eventualmente dotare i controllori di fiammanti jeep per seguirli nei loro spostamenti, e pagare i rimborsi spese di missioni per sopralluoghi e controlli, e magari per catture e radiocollari!

2. Il Gazzettino della Valle del Sagittario, dopo l’annunzio dell’uscita dal letargo dell’ormai famosa orsa con 4 cuccioli, la quale ha ripreso le sue scorribande nei paesi di Scanno e Villalago, ha richiesto a Franco Zunino un proprio commento in merito alla loro o meno pericolosità. Ecco cos’ha scritto nell’intervento: “Per ora dire che i 5 orsi siano pericolosi è prematuro. Certo, lo potrebbero essere tra qualche anno se proseguiranno, come è ormai molto probabile visto che sono stati imprintati a questa frequentazione per la ricerca del cibo e che con l’età adulta perderanno ovviamente l’indole giocosa dei cuccioli e assumeranno il carattere degli adulti. L’unico consiglio che posso dare al Parco è quello che vado dicendo e scrivendo da anni: fargli trovare risorse alimentari in zone di ambiente naturale lontano dai paesi, seminando terreni e magari lasciando qualche gregge di pecore brade in qualche stazzo. E, alla peggio, nelle stesse zone creando dei carnai casualmente posizionati, mai sempre negli stessi posti; possibilmente con carcasse di pecore, bovini o equini e, se potesse essere, con resti di animali selvatici sarebbe anche meglio per abituarli al sapore di quella carne, evitando assolutamente scarti di macelleria di pollame o conigli. Purtroppo, non è con la politica dei recinti elettrici che si salva l’orso marsicano o, almeno, non solo con questa politica di chiusura alle risorse alimentari di origini antropiche; ma ad  ogni recinto bisognerebbe almeno contrapporre le stesse risorse ma ‘pubblichei, che in quanto tali siano lasciate al libero utilizzo da parte degli orsi. O lasciare che possano predare su quelle privata e saldare poi equamente i danni eventualmente inferti. Ovvero, difendere le proprietà private dai saccheggi così da evitare di pagare i danni, ma non togliere agli orsi la possibilità di trovare le risorse di cui vanno alla ricerca, altrimenti la loro fuga in aree sempre più lontane non cesserà mai, né la frequentazione dei paesi dove gli orsi hanno ben capito da generazioni che quelle risorse ora introvabili, era l’uomo che glie le procurava, e quindi essi vanno a cercarle dove vive l’uomo.”

3. Intanto si apprende che l’orso con i suoi quattro cuccioli hanno deciso anche loro di andare a cercare cibo ben oltre l’area del Parco Nazionale d’Abruzzo dove ormai ogni stalla, ogni pollaio, ogni stazzo, ogni apiario è difeso con recinti elettrici. E’ così che, di fatto, si stanno spingendo sempre più gli orsi a lasciare l’area protetta del Parco per aggirarsi in ormai tutto l’Abruzzo al nord, a tutto il Lazio al sud ed ovest, ed al Molise e la Campania ad est. Ma questa semplice equazione nessuno la capisce. Presto avremo le guardie del Parco sparse a pattugliare non più il Parco Nazionale, ma tutte queste Regioni (con un potere, sia sull’orso che sul territorio, su cui ci sono molti dubbi, visto che i guardiaparco non sono agenti dell’ex CFS). L’orsa “Amarena” avrebbe attraversato l’autostrada Roma-Pescara in località Carrito, per poi spostarsi alle falde delle montagne del Sirente, dove nei paesi di Goriano Sicoli, Amiterno e Molina hanno iniziato a saccheggiare pollai e stalle. Pollai e stalle che saranno presto recintati elettricamente, cosa che finirà per spingerli ancora oltre verso nord, ovest ed est alla ricerca di quello che non trovano più nell’area storica; un esigenza alimentare che da quest’anno è aumentata di quattro volte, visto che ora i cuccioli non si cibano più di latte materno. Aspettiamoci presto anche la riproposta di sbarramenti autostradali! e, ovviamente, i soliti cartelli e dissuasori: tutto meno che il cibo!

Murialdo, 10 Aprile 2021                                                
Franco Zunino
Segretario Generale AIW