Abruzzo

Associazione Italiana per la Wilderness (AIW)

Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con Decreto 28 dicembre 2004 – G.U. n. 53 – 5 marzo 2005

Documento per la Stampa e/o la diffusione

 

SCANDALO ABRUZZESE!

Nel Parco Nazionale d’Abruzzo: ecologia versus Natura

 

A volte non ci sono parole sufficienti per protestare in modo civile. A volte ci si meraviglia della violenza delle piazze, di gente impotente che reagisce con atti violenti per dimostrare le loro ragioni; ragioni che quasi sempre il potere, che sia politico o succube della politica, ignora. Si blatera tanto sul dialogo, e non si capisce che ci sono cose che non sono  trattabili; Non sono negoziabili come si dice in politica. Ci sono cose o fatti che vanno condannati e basta. Che vanno impediti e basta. Magari solo per una mera questione d’onore e di rispetto della memoria storica. Che le soluzioni di eventuali problemi devono essere altre, se la soluzione è peggio del problema che si vuole risolvere.

E’ questo il caso del nuovo depuratore di Pescasseroli. Un depuratore che se è un’esigenza civile, in un Parco Nazionale, nel primo Parco Nazionale d’Italia, non si può realizzare a scapito dei luoghi per la cui preservazione fu istituito; dei luoghi che sono alle radici della sua storia. Cosa che invece le autorità, TUTTE, da Roma a L’Aquila a Pescasseroli, hanno avallato in nome del Dio ecologista (leggasi acqua pulita).

Da Pescasseroli è giunta voce che i lavori per letteralmente sventrare quel pezzo di splendida pianura di pascolo – ora verdissimo e in completa fioritura primaverile -, che un tempo appartenne al fondatore del Parco Nazionale d’Abruzzo, l’Onorevole Erminio Sipari, sarà letteralmente maciullato dalle ruspe che inizieranno i lavori di scavo. Tutti i preparativi sono iniziati.  E, passata la festa dei lavoratori, i lavori avranno inizio; e si farà la festa a quella splendida prateria! In pieno Parco Nazionale! Sui terreni del suo fondatore, trasformati in una fogna che avrà lo scopo di ripulire le acque reflue rese indecenti dai visitatori del Parco Nazionale, ovvero da gente che a Pescasseroli viene per vedere le bellezze del Parco, quelle stesse bellezze che le autorità ne hanno sentenziato la rovina!

E’ scandaloso che nessuno si sia mosso per impedire un’opera per risolvere un problema (esigenza?) che aveva una soluzione diversa, nel rispetto dell’integrità e bellezza di quella prateria; soluzione vanamente proposta. Quindi, non un veto alla depurazione, bensì una diversa praticabile soluzione, peraltro anche meno costosa.

Hanno ucciso (è morto) un orso, è si è scatenato un putiferio di articoli giornalistici di protesta, su tutti i media, da quelli regionali a quelli nazionale, anche i più autorevoli. Tutte le associazioni ambientaliste, dalle più note a quelle minore, hanno detto la loro. Sullo scempio che si sta per fare dei terreni della terra dell’orso, dove l’orso va ancora a pascolare, e che l’antico loro proprietario aveva difeso a sua difesa, NESSUNO SI E’ MOSSO più di tanto! Fa notizia la morte dell’orso, non la distruzione del suo mondo!

 

Si preparino, gli amanti dell’orso e del suo ambiente di vita che è il Parco Nazionale d’Abruzzo: verranno a visitare uno splendido nuovo depuratore di acque reflue che provvederà a ripulirle della loro merda! Le acque del Sangro saranno rese idonee alla salvaguardia del gambero, ed il gambero ne sarà felice; un poco meno felice ne sarà l’orso che perderà altro spazio di vita, e ancora meno chi ama quei luoghi come Sipari li aveva preservati e mantenuti.

Dopo la recente avvenuta morte dell’orso marsicano inutilmente catturato e sedato in quel di Lecce nei Marsi, l’Associazione Italia per la Wilderness chiede il commissariamento di questo ente inutile che è divenuto il Parco Nazionale d’Abruzzo, che non solo non sa difendere l’animale simbolo della sua ragione d’essere, ma neppure la terra in cui l’orso possa vivere in pace e in bellezza! Neppure la terra che appartenne al suo fondatore, e che anziché perorarne la designazione in memoriale a suo perenne ricordo, ne ha autorizzato lo scempio con la scusa ecologica di disinquinare un fiume che di disinquinamento non ha alcun bisogno, se questa è la condizione per ottenerlo!

Si chiede lo scioglimento di tutti i vertici per evidente incapacità gestionale. E si ricordino, quei vertici, che i lauti stipendi di cui godono li devono a quell’Ermino Sipari che seppe rinunciare ai suoi terreni per trasformarli in Parco Nazionale; e che i suoi eredi perennemente vincolarono a scopi di salvaguardia ambientale e non già a fogna! Vincolo morale non rispettato sfruttando le regole di esproprio di questo nostro Stato democratico a chiacchiere, ma che per soddisfare il sociale è disposto a trasformarsi in dittatura: perché l’esproprio che si è fatto di quei terreni sarà stato un atto legittimo, ma non certamente un atto di alta democrazia liberale! Quel depuratore su quei terreni sarà come se lo avessimo costruito nel giardino del cascinale di Luigi Einaudi a Dogliani! O in quello della casa di Sandro Pettini a Stella! …in  nome dell’ecologia. Ma, chissà, forse solo in nome dei quasi 5 milioni di euro stanziati per questo scellerato progetto di disinquinamento che nessuno ha avuto il coraggio di ridimensionare!

C’è solo un modo per fermare questo scempio: che le autorità del Parco o il Ministero dell’Ambiente (attraverso il Commissario ad acta dallo stesso nominato) ritirino le autorizzazioni concesse: a costo di dover rimandare in Europa i 5 milioni di euro a cui tanti tengono, forse più che al disinquinamento del Fiume Sangro!

Siano coscienti le autorità tutte, che i turisti non vanno a Pescasseroli per la consapevolezza che l’acqua che trascina via la loro merda sarà depurata, ma per godere degli splendidi scenari naturali dei suoi circondari, circondari dove domani potranno ammirare il nuovo super-ecologico depuratore delle loro deiezioni!

 

 

Murialdo, 30 Aprile 2018                                                    

Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness: Franco Zunino

30 aprile 2018

SCANDALO ABRUZZESE – Nel Parco Nazionale d’Abruzzo: ecologia versus Natura

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