La freccia rossa indica l’ubicazione della Quercia (evidenziata in verde).
ORGANISMO: | Soggetto privato - Associazione Italiana per la Wilderness |
LOCALIZZAZIONE: | Comune di MALLARE Provincia di (SA) |
ANNO: | 2013 |
ESTENSIONE: | 20 metri quadrati |
ZONE TUTELA: | |
REFERENTE: | Dott. Gianluca Perrone - Tel. 019.586518 |
LINK: |
Si tratta di uno tra i più grandi alberi di Quercia crenata (Quercus crenata) della Val Bormida e, tra l’altro, di uno dei pochi in grado di produrre ghiande mature (difatti il più delle volte questi alberi producono solo aborti di ghiande per la difficoltà di impollinazione, che può avvenire solo tra alberi diversi), cosa che rende ancora più preziosa la pianta. L’albero ha una dimensione di circa 70 cm di diametro a petto d’uomo ed una spettacolare altezza di oltre 15 metri.
NOTE:
La Quercia crenata (Quercus crenata) è uno degli alberi più rari e strani d’Italia. Qualcuno la considera un ibrido tra il Cerro e la Sughera sia per la somiglianza tra le due specie (per la corteccia alla Sughera e per le ghiande al Cerro), sia per il fatto che solo raramente produce ghiande fertili. In realtà più verosimilmente si tratta di una specie di quercia a bassa fertilità e con notevoli difficoltà di trovare terreni idonei alla germinazione delle ghiande, che sono prodotte solo da alcuni alberi. Non è da escludersi che possa trattarsi di una pianta di antica origine e che per tale ragione abbia pian piano perso le capacità rigenerative a causa di cambiamenti climatici e di habitat sempre meno idonei. In Valbormida ne esistono pochi esemplari, localizzati in vari Comuni, ma non tutti di particolare aspetto monumentale (alcuni maggiori si trovano nella Riserva Regionale dell’Adelasia). La caratteristica più evidente di quest’albero è quella di non perdere le foglie in inverno, le quali restano sempre verdi, tanto che generalmente viene considerato un Leccio; proprio per questa caratteristica in Piemonte la pianta, che è presente in poche località, specie delle Langhe, è anche nota come “Ru Verda” (Rovere verde).
Il Monumento della Natura si deve al filantropico gesto del proprietario, Dott. Gianluca Perrone (Montefreddo di Mallare, SV), che lo ha voluto dedicare alla sua antenata Teresa Peirano, con la seguente motivazione: Per avere sempre rispettato la bellezza di quest’albero, apprezzato per la sua insolita diversità.
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