Comprende gran parte del grandioso complesso ambientale e paesaggistico del Monte Caira e delle Gole del Melfa, ed in particolare l’eccezionale è lunga cresta che dalle cime del Monte Obachelle verso est prosegue quasi pianeggiante verso ovest toccando prima il Pizzo di Murro Marro, poi il Monte Cerreto per discendere poi bruscamente sul Fiume Melfa nelle sue spettacolari gole. Nell’Area Wilderness è anche compresa la selvaggia Valle Noci con il suo antico villaggio agreste abbandonato ed oggi completamente invaso dalla vegetazione boschiva. A nord è compreso anche il settore del monte La Silara con i suoi antichi pozzi. Per la grande biodiversità presente tutta l’area è stata demarcata quale Sito del programma “Bioitaly Natura 2000” della Comunità Europea. I boschi sono fondamentalmente costituiti da tre principali formazioni: quelli Roverella, quelli di Carpino nero e quelli di Leccio. Interessante è la flora minore, in gran parte ancora da studiare, sebbene possa già citarsi la presenza del Ranunculus bulbosus, della Viola odorata, della Viola eugeniae, del Ranunculus bulbosus, del Crocus versicolor, del Crocus albiflorus, del Giglio rosso (Lilium bulbifererum) e della Sternbergia lutea. Decisamente ricca è la presenza faunistica. Tra i mammiferi possono segnalarsi la Volpe, il Cinghiale, la Lepre europea (ma non è però da escludersi quella della più rara Lepre appenninica), la Faina, il Tasso, nonché il lupo, il Capriolo e l’Istrice. Numerose e importanti sono anche le specie ornitologiche e tra esse la recente scoperta di una coppia nidificante di Aquila reale (Aquila chrysaetos), il Nibbio bruno (Milvus migrans), il Biancone (Circaetus gallicus), il Falco Pellegrino (Falco peregrinus) e/o il Falco Lanario (Falco biarmicus), l’Astore (Accipiter gentilis) nonché numerose altre specie di foresta, di macchia e delle praterie alpine. Per quanto riguarda l’aspetto culturale e storico, tutto il Monte Caira può ritenersi uno dei luoghi più ricchi di manufatti risalenti alla ruralità, dall’antica coltivazione di campi ora tutti abbandonati al pascolo, con presenza di pozzi, aie e caselle, alcuni dei quali veramente tra i meglio conservati della regione, e per di più presenti nei loro contesti ambientali originari.
NOTE:
Questo settore dell’Area Wilderness si deve all’impegno profuso dal Dott. Germano Tomei, Presidente dell’AIW, grazie ai suoi buoni uffici con gli amministratori comunali ed in particolare con il Sindaco Dott. Giuseppe Benedetti.
Fioritura del raro Giglio rosso.
Un monumentale albero di Acero opalo.
Scenario nelle Gole del Melfa; sulla destra, i boschi di Casalattico.