Le ultime dei NON esperti sull’orsa JJ4!

  1. Anche la nota scrittrice Dacia Maraini si è accodata ai difensori dell’orso sloveno; ma questo non desta meraviglia visto il suo ormai noto pensiero animalista. Quello che desta meraviglia sono le ragioni espresse sul Corriere della Sera per questa sua posizione: “non è stato un atto predatorio” (e chi lo aveva mai sostenuto?); l’orso “non aveva intenzione maligne” (si vede che per la Maraini gli orsi hanno coscienza!); “comunque l’orso non ha mangiato pezzi d’uomo come farebbe un animale affamato” (certo, e ovvio: l’orso non preda l’uomo per cibarsene, ma lo aggredisce, che è cosa diversa dalla predazione, ed ovviamente lo fa per difendersi da chi ritiene sia un intruso nel suo mondo); “si può isolare, chiudere in un recinto, ma ucciderlo fa pensare tanto ad una vendetta” (peccato che in Italia non esista un recinto in grado di resistere alla furia di un orso adulto che è vissuto in liberta per diciotto anni! E che nessuno ha mai parlato di abbatterlo per vendetta, ma solo per mettere in sicurezza la zona eliminando un animale di carattere aggressivo che proprio per questo prima o poi rifarà la stessa letale aggressione! E che condannalo ad un fine pena mai sia umanamente peggio che non una indolore e rapida uccisione!); dice poi che la colpa è di “chi ha ridotto in maniera drastica i suoi spazi vitali (…). Chi ha sparso tanto di quel cemento e di quell’asfalto da ridurre il territorio ad una estensione sempre più ampia di delle periferie cittadine” (appunto, come tanti anni fa si fece nel Parco d’Abruzzo fatto quando si costruirono ville di speculazione edilizia e strade asfaltate per giungervi: ed una di esse è quella in cui oggi Dacia Maraini passa le vacanze a Pescasseroli, in habitat dell’orso marsicano!); scrive che “sono 150 anni che non si hanno notizie di un orso che assale e uccide un uomo” (certo, perché in Italia prima non vi vivevano aggressivi orsi sloveni come quelli che si è voluto testardamente introdurre in Trentino!). Ecco, se non si conoscono gli animali selvatici, e si predica una filosofia animalista quasi religiosa, anche se si è persone famose sarebbe bene che si tacesse anziché seminare disinformazione; e si lasciasse operare gli esperti. A meno di assumersi la responsabilità di quello che si vorrebbe che le autorità facessero, sottoscrivendo autocertificazioni di assunzione di responsabilità, di modo che nel caso di danni la società sappia poi a chi rivolgersi per il rimborso dei danni!
  2. Al contrario di quello che credono i giornalisti, con un ingenuità che fa spavento se pensiamo che essi scrivono di tutto, dalla politica allo sport, e condizionano così l’opinione pubblica, è che secondo loro un direttore di un parco dove vivono degli orsi sia anche un esperto di orsi. Mentre è solo un amministratore pubblico! In un intervista a La Stampa di ieri il direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo arriva addirittura a smentire se stesso, quando afferma che “Sia chiaro: sono contro l’abbattimento di JJ4 – ripete più volte -. Un orso su una popolazione di 100 esemplari non cambia la situazione”. Per poi subito smentirsi, asserendo che però “se deve passare la sua vita al Casteller, che è una specie di lager per gli orsi, allora tanto vale l’eutanasia”! E poi ancora, subito dopo: “Sono favorevole alla rimozione dal territorio ma non all’abbattimento”. Peraltro, già dimentico che solo pochi giorni or sono in un’altra intervista asseriva che “Non è giusto uccidere un orso, ma è necessario per rispettare quel patto di convivenza in un posto dove gli orsi non erano più abituati a stare […]. “…non è giusto uccidere un orso però se prevedi questo all’inizio, come se fosse una sorta di contratto, a fronte del verificarsi dell’evento non puoi non dare seguito a quella previsione”! Ma questo direttore, cosa vuole? No all’uccisione, ma sì all’abbattimento! No alla cattura, ma sì alla rimozione! No all’abbattimento, ma si all’eutanasia! “Va tolto dal territorio” dice anche, ma non ci dice dove vada portato, né considera il fatto che un orso aggressivo sempre aggressivo resta, in quale che sia il territorio in cui lo si voglia spostare! Alla fine, che cosa ha voluto dire alla gente, ai lettori, e alle autorità? Può considerarsi un esperto un tale personaggio? Boh! Ma non solo, ha anche ignorato quale sia il vero problema dell’orsa JJ4: che è il suo stato di pericolosità per l’incolumità umana, e non per il fatto di appartenere ad una popolazione di oltre cento esemplari. Alla domanda di come tiene sotto controllo “la sessantina” di orsi marsicani del suo parco, si guarda ben dal rispondere che nel suo Parco di orsi non ce ne sono quasi più, e che a causa di una discutibile gestione la popolazione si è sbandata in mezza Italia centrale! Non solo, fa anche credere di “tenerli sotto controllo” grazie ai radiocollari e i “campioni di pelo e le orme”: come se il fatto di studiarli servisse a “tenerli sotto controllo”! Ovviamente, nessuna parola sull’aggressione subita da un giovane lo scorso anno ai confini del suo Parco! Neppure per smentirla, come di solito ha fatto in altre occasioni visto che l’aggressione (certa, a qualsiasi seria analisi dei fatti!) non è che lo abbia entusiasmato, avendo fatto di tutto per smentirla: meno che aprire una seria inchiesta super-partes per stabilire la verità di quell’evento, che evidentemente per le autorità del Parco Nazionale d’Abruzzo non deve essere accaduto per principio. Per cui meno si indaga meglio è!
  3. Mario Tozzi continua ad imperversare con le sue dubbie nozioni di ambientalismo, che poi sono solo di animalismo (nozioni che fanno a a pugni con la conservazione della natura). Sulla cattura dell’orsa jj4 ha nuovamente fatto sentire il suo pensiero su La Stampa di ieri. Sostiene giustamente che il più potente recinto (mai realizzato in Europa per contenere un orso selvatico!), non sia stato in grado di contenerli, vista la doppia fuga di M49, un precedente orso imprigionatovi qualche anno fa. Però insiste a dire che l’orsa JJ4 non vada uccisa ma salvata tenendola in un recinto! Quale recinto? Se quello di Castellar, che è una portaerei di recinto, non da le sicurezze? Non lo dice. Dice solo che JJ4 non va ucciso pur essendo notoriamente pericoloso per l’uomo. Ovvero, tante parole per poi non dare la soluzione del problema. Lo dobbiamo accettare e basta. L’Italia: l’unico paese al mondo dove non si possono uccide gli animali che si rendono pericolosi per l’uomo! A questi personaggi forse sarebbe il caso di far loro firmare un’autocertificazione in cui si assumono le responsabilità di quello che vanno proponendo alle autorità, cosicché, nel caso di danni, abbiano l’obbligo di rifonderli personalmente. Mario Tozzi, da non esperto di animali, finisce addirittura il suo intervento sostenendo una della classiche tesi da manuale del perfetto naturalista: “Vale la pena di sottolineare che nessun animale prolifera al di là dei limiti ambientali”. Una tesi mai dimostrata da alcuno studio scientifico, ed anzi con fatti e prove che ovunque nel mondo dimostrano proprio il contrario, specie in paesi che da millenni hanno perso i loro stati di wilderness!

Murialdo, 19 Aprile 2023
Franco Zunino
Segretario Generale AIW