Pare proprio di sì. E bravo il Parco d’Abruzzo, che pensa a come impedire all’orso di mangiare sigillando con chiusure elettrificate pollai, stalle e stazzi! Ma se contemporaneamente non si favorisce la possibilità predatoria su animali domestici (le prede più facili da catturare) mediante un sistema di greggi “pubblici” a perdere, nonché alla semina dei campi abbandonati, con queste chiusure semplicemente non si spingerà l’orso ad allontanarsi sempre di più dal Parco verso altri paesi? Non è che questo metodo sia un poco “peloso”, nel senso che i veri obiettivi sono: uno, evitare di pagare centinaia di migliaia di euro di danni? Due, costringere l’orso ad allontanarsi sempre di più ad occupare quelle zone idonee dell’Appennino ora prive della specie? In pratica, anziché risolvere il problema, non è che lo si cerca di spostare altrove? O, quanto meno, senza la contropartita di greggi e campi coltivati a monte non è quello che si “rischia” di ottenere con tutte queste chiusure elettrificate a valle e attorno ai paesi?
Murialdo, 24 Novembre 2019
Franco Zunino
Segretario Generale AIW