“IL SISTEMA DELLE AREE WILDERNESS ITALIANE”

Lo scorso anno il Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana per la Wilderness, ha ritenuto di dare corpo ad un Sistema e ad una Classificazione delle Aree Wilderness Italiane, una realtà consolidata che ha ormai raggiunto il numero di 40 unità, designate da 33 diversi enti, organismi o privati (23 Comuni, 5 Organismi pubblici, 2 Organismi privati, 3 Soggetti privati). Questa scelta non va considerata un atto di presunzione, ma uno scopo per migliorare il coordinamento delle Aree esistenti e per favorirne la loro sempre migliore gestione futura e serietà istitutiva, a prescindere dalla strada che queste Aree potranno fare in conseguenza agli ipotizzati riconoscimenti regionali e/o nazionali cui l’Associazione mira.

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Avere un proprio ufficiale “Sistema delle Aree Wilderness” è un fatto importante per giustificare l’inserimento di quelle Aree che certamente anche altre istituzioni prima o poi designeranno, pur senza il – per così dire – consenso dell’AIW; ovverosia per scelte autonome delle quali sono ovviamente libere tutte le istituzioni regionali e nazionali, così come già fece il Parco Nazionale del Vesuvio qualche anno fa.
Avere un proprio Sistema permetterà all’AIW di “controllare” l’operato di queste istituzioni, le quali potrebbero anche utilizzarne il nome per aree che tecnicamente non dovrebbero essere designate in Aree Wilderness: quindi un Sistema che sia garante della serietà del significato che queste Aree devono avere ai sensi della loro legittimazione anche internazionale.
D’altronde, le attuali 40 Aree Wilderness sono un’amalgama di diversità istituzionali, gestionali e di serietà conservazionistica, ma anche di situazioni territoriali e di stati ambientali più o meno integri, sebbene non esista alcuna distinzione tra esse. Per tale ragione è stato ritenuto giusto che questa distinzione sia sancita per poter riconoscere una certa serietà alle Aree che la meritano, e di considerare come sottocategoria quelle Aree che invece non meritano la prima e che magari, col tempo, neppure più la seconda o la terza categoria, ecc. o addirittura devono essere radiate dal Sistema per inosservanza degli impegni di salvaguardia presi dall’organismo designante (fino ad oggi, un solo caso, quello di Mignano Monte Lungo, che ha abrogato l’Area Wilderness Monte Cesima sul proprio territorio comunale)
Il Sistema prevede anche una Classificazione delle Aree Wilderness sulla base del loro valore vincolistico, classificazione che diviene necessaria nel nostro Paese, dove le Aree Wilderness sono designate mediante l’accettazione di varie forme di compromessi conseguenti alla variegata proprietà dei suoli, ma anche degli organismi designanti.
Quest’aspetto, per così dire, etico, nasce dalla constatazione della necessità di poter tutelare l’AIW da possibili critiche che le fossero fatte di fronte ad Aree Wilderness di scarso valore ambientale, o, peggio, nelle quali gli impegni di tutela siano scarsamente rispettati.
La deliberazione del Consiglio Direttivo stabilisce anche una Classificazione del valore fisico delle Aree Wilderness, basata su varie scale di valori per situazioni di fatto (geografiche, naturalistiche e di uso umano); ciò per stabilire una distinzione culturale delle varie Aree Wilderness.
Il Sistema si regge quindi su due Classificazioni, da ottenersi, la prima mediante una scala di valore vincolistico prioritaria a sé stante, dove, su una scala da 1 a 18, più basso sarà il grado di classificazione più elevato sarà il valore del vincolo, e la seconda da una scala secondaria del valore fisico, ricavabile mediante sei scale di valori complementari composte da 5 gradazioni ognuna (si otterrà questa seconda classificazione mediante un calcolo basato sulle sei scale complementari: sommando i numeri di queste sei scale si ottiene un grado di classificazione; su una scala da 1 a 25, più basso sarà questo grado più elevato risulterà il valore culturale delle Aree);
L’inserimento di un’Area Wilderness in una scala piuttosto che in un’altra, è stata e sarà fatta su criteri il più possibile oggettivi, e sulla base delle conoscenze acquisite, ma che potrebbero anche essere messi in discussione per l’inevitabile soggettività di certe scelte, e quindi modificabile;

«D E L I B E R A

1) E’ istituito un “Sistema delle Aree Wilderness” proprio dell’Associazione Italiana per la Wilderness, nel quale si intendono inserite tutte le Aree Wilderness fino ad oggi fatte designare dall’AIW o che comunque siano state designate in conseguenza all’attività divulgativa dell’AIW.

2) Nell’ambito del Sistema sono approvate le Classificazioni: del VALORE VINCOLISTICO e del VALORE FISICO (quest’ultima risuddivisa nelle seguenti scale di valori complementari: valore Wilderness, valore dell’unitarietà territoriale, valore di spazialità, valore dell’uso turistico, valore ambientale, valore naturalistico-culturale).»
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CLASSIFICAZIONE DEL VALORE VINCOLISTICO
La classificazione è basata su uno spettro di situazioni esistenti o ipotizzabili, e potrà essere integrata qualora si dovessero presentare situazioni ancora altre.

1 – Aree che abbiano ottenuto un riconoscimento con legge o provvedimento dello Stato (Parlamento o Governo).

2 – Aree che abbiano ottenuto un riconoscimento con legge o provvedimento delle Regioni o delle Province autonome (Consigli o Giunte).

3 – Aree designate da parte di organismi pubblici statali e/o regionali e delle Province autonome, i cui suoli appartengano al demanio di organismi pubblici e che siano soggetti ad una formale tutela ambientale presa con lo stesso provvedimento.

4 – Aree i cui suoli siano prevalentemente di proprietà dello Stato, delle Regioni o delle Province autonome, e che siano soggetti ad una formale tutela ambientale presa con lo stesso provvedimento.

5 – Aree i cui suoli siano in proprietà dell’AIW o da questa ottenuti in gestione senza limiti di tempo e che siano anche soggetti ad una formale tutela ambientale presa con lo stesso provvedimento.

6 – Aree designate da parte di organismi pubblici ed i cui suoli appartengano a vari soggetti e che siano sottoposti ad una tutela sotto il solo aspetto urbanistico e di pianificazione territoriale.

7 – Aree i cui suoli appartengano prevalentemente al demanio comunale e che siano in tutto o in parte anche soggetti ad una formale tutela ambientale presa con lo stesso provvedimento e che siano riconosciute nei Piani Regolatori e/o nei Piani Urbanistici Provinciali o comunque da provvedimenti legislativi provinciali.

8 – Aree i cui suoli appartengano prevalentemente al demanio comunale e che siano in tutto o in parte anche soggetti ad una formale tutela ambientale presa con lo stesso provvedimento.

9 – Aree i cui suoli appartengano prevalentemente al demanio pubblico non comunale che siano in tutto o in parte anche soggetti ad una formale tutela ambientale ma presa con provvedimenti estranei, e che parti appartenenti al demanio comunale non siano in tutto o in parte anche soggetti ad alcuna formale tutela ambientale, seppure essa sia stata prevista.

10 – Aree i cui suoli appartengano prevalentemente al demanio comunale ma che non siano in tutto o in parte anche soggetti ad alcuna formale tutela ambientale, seppure essa sia stata prevista.

11 – Aree i cui suoli appartengano prevalentemente al demanio comunale ma che non siano in tutto o in parte anche soggetti ad alcuna formale tutela ambientale, e che essa non sia stata prevista.

12 – Aree i cui suoli, pur non appartenendo prevalentemente all’ente designante e bensì ad altri demani pubblici, siano soggetti ad una tutela ambientale specifica così intesa e/o ratificata dall’ente demaniale competente.

13 – Aree i cui suoli, pur non appartenendo prevalentemente all’ente designante e bensì ad altri demani pubblici, non siano soggetti ad una tutela ambientale specifica o, se comunque così intesa dall’ente designante, non sia comunque intesa e/o ratificata dall’ente demaniale competente.

14 – Aree la cui designazione ed impegni di salvaguardia siano stati lasciati inoperanti e/o scarsamente applicati per disinteresse dell’organismo designante.

15 – Aree la cui designazione ed impegni di salvaguardia non siano chiari o siano stati anche indirettamente modificati dall’organismo designante.

16 – Aree di designazione comunale i cui suoli appartengano prevalentemente a privati e la cui designazione contempli solamente un vincolo di natura urbanistica.

17 – Aree la cui designazione ed impegni di salvaguardia non siano chiari e/o siano stati messi in discussione e/o ignorati dall’organismo designante.

18 – Aree abrogate dall’organismo designante.

CLASSIFICAZIONE DEL VALORE FISICO

1) SCALA DEL VALORE WILDERNESS

1 – Aree con valore Wilderness (selvaggità) elevato.
2 – Aree con valore Wilderness (selvaggità) sufficiente.
3 – Aree con valore Wilderness (selvaggità) scarso.
4 – Aree con valore Wilderness (selvaggità) insufficiente.
5 – Aree con valore Wilderness (selvaggità) inesistente.

2) SCALA DEL VALORE DELL’ UNITARIETA’ TERRITORIALE

1 – Aree il cui stato territoriale sia assolutamente unitario (100% non penetrato da strade).

2 – Aree il cui stato territoriale sia sufficientemente unitario o, se modeste, che siano inserite in aree che siano sufficientemente unitarie (75% non penetrato da strade).

3 – Aree il cui stato territoriale sia insufficientemente unitario o, se modeste, che siano inserite in aree che siano insufficientemente unitarie (50% non penetrato da strade).

4 – Aree il cui stato territoriale sia scarsamente unitario (25% non penetrato da strade).

5 – Aree il cui stato territoriale sia assolutamente non unitario (ma recuperabile in futuro) o, se modeste, che siano inserite in aree assolutamente non unitarie.

3) SCALA DEL VALORE DI SPAZIALITA’

1 – Aree con spazialità superiore ai 1.000 ettari.
2 – Aree con spazialità dai 300 ai 1.000 ettari.
3 – Aree con spazialità dai 100 ai 300 ettari.
4 – Aree con spazialità dai 30 ai 100 ettari.
5 – Aree con spazialità inferiore ai 30 ettari.

4) SCALA DEL VALORE DELL’USO TURISTICO

1 – Uso praticamente assente.
2 – Uso scarso.
3 – Uso compatibile.
4 – Uso elevato.
5 – Uso eccessivo.
5) SCALA DEL VALORE AMBIENTALE

1 – Aree il cui stato ambientale sia vicino al climax.

2 – Aree il cui stato ambientale sia sufficientemente integro (ambiente indicativo: boschi di alto fusto o misti alto fusto/cedui molto invecchiati).

3 – Aree il cui stato ambientale sia insufficientemente integro (ambiente indicativo: boschi cedui invecchiati che si siano di fatto trasformati in alto fusto).

4 – Aree il cui stato ambientale non sia integro (ambiente indicativo: cedui parzialmente invecchiati e tendenti all’alto fusto).

5 – Aree il cui stato ambientale sia fortemente degradato e/o utilizzato (ambiente indicativo: zone cespugliate e/o cedui regolarmente utilizzati con scarsi elementi d’alto fusto).

6) SCALA DEL VALORE NATURALISTICO-CULTURALE

1 – Valore molto elevato.
2 – Valore elevato.
3 – Valore buono.
4 – Valore scarso.
5 – Valore da non considerare.

AREE WILDERNESS ED ALTRE AREE PROTETTE
DESIGNATE IN ITALIA SU PROPOSTA E/O PER MERITO E INTERESSAMENTO PRIMARIO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA WILDERNESS

ELENCO COMPLESSIVO
(N.B. La numerazione indica l’ordine cronologico della designazione
relativamente al nucleo iniziale di ogni area)

1 – 1988 – Area Wilderness Fosso del Capanno (Emilia Romagna): ha 760
Classificazione: Valore vincolistico: 5° – Valore fisico: 6° (112223 = 11) (parte privata)
Valore vincolistico: 4° – Valore fisico: 6° (112223 = 11) (parte forestale)
Valore vincolistico: 8° – Valore fisico: 6° (112223 = 11) (parte comunale)

2 – 1997 – Area Wilderness Monte Cesima (Campania): ha 175 *
Classificazione: Valore vincolistico: 18° – Valore fisico: 7° (321141 = 12) (parte Mignano M.L.)
Valore vincolistico: 14° – Valore fisico: 16° (523245 = 21) (parte S. Pietro Infine)

3 – 1993 – Area Wilderness Bric Zionia (Monte Camuléra) (Liguria): ha 87
Classificazione: Valore vincolistico: 7° – Valore fisico: 7° (213123 = 12) (parte comunale)
Valore vincolistico: 5° – Valore fisico: 12° (423233 = 17) (parte privata)

4 – 1994 – Area Wilderness Gola del Fiume Rapido (Lazio): ha 820
Classificazione: Valore vincolistico: 8° – Valore fisico: 6° (123131 = 11)

5 – 1994 – Area Wilderness Valmontina (Veneto): ha 3.340
Classificazione: Valore vincolistico: 4° – Valore fisico: 3° (111221 = 8) (parte forestale)
Valore vincolistico: 8° – Valore fisico: 3° (111221 = 8) (parte comunale)

6 – 1994 – Area Wilderness I Monti Bianchi (Lazio): ha 990
Classificazione: Valore vincolistico: 8° – Valore fisico 9° (323231 = 14)

7 – 1995 – Area Wilderness Ernici Orientali (Lazio): ha 2.640
Classificazione: Valore vincolistico: 15°- Valore fisico: 10° (341322 = 15)

8 – 1996 – Area Wilderness Monte Caira – Gole del Melfa (Lazio): ha 155
Classificazione: Valore vincolistico: 8° – Valore fisico: 16° (523155 = 21) (parte Roccasecca)
Valore vincolistico: 8° – Valore fisico: 11° (115153 = 16) (parte Arpino)

9 – 1997 – Area Wilderness Monte Camino (Campania): ha 840
Classificazione: Valore vincolistico: 14° – Valore fisico: 18° (443255 = 23)

10 – 1998 – Area Wilderness Val di Vesta (Lombardia): ha 1.525
Classificazione: Valore vincolistico: 4° – Valore fisico: 4° (111231 = 9)

11 – 1998 – Area Wilderness Delta del Po (Veneto): ha 5.300
Classificazione: Valore vincolistico: 17° – Valore fisico: 8° (321322 = 13)

12 – 1998 – Area Wilderness Po di Maistra (Veneto): ha 395
Classificazione: Valore vincolistico: 17° – Valore fisico: 13° (223425 = 18)

13 – 1998 – Area Wilderness Foce del Po di Gnocca (Veneto): ha 275
Classificazione: Valore vincolistico: 17° – Valore fisico: 9° (313223 = 14)

14 – 1998 – Area Wilderness Eremo dello Spirito Santo (Lazio): ha 135
Classificazione: Valore vincolistico: 8° – Valore fisico: 16° (513255 = 21)

15 – 1998 – Area Wilderness Gole del Fiume Melfa (Lazio): ha 230
Classificazione: Valore vincolistico: 8° – Valore fisico: 13° (513153 = 18)

16 – 1999 – Area Wilderness Monti Ausoni (Lazio): ha 4.230
Classificazione: Valore vincolistico: 9° – Valore fisico: 13° (341253 = 18)

17 – 1999 – Area Wilderness L’Urséra (Liguria): ha 6,1
Classificazione: Valore vincolistico: 5° – Valore fisico: 16° (335145 = 21)

18 – 1999 – Area Wilderness Brizzuléra (Liguria): ha 0,3
Classificazione: Valore vincolistico: 5° – Valore fisico: 18° (535145 = 23)

19 – 2000 – Area Wilderness Caldera del Monte Somma (Campania): ha 125,4
Classificazione: Valore vincolistico: 3° – Valore fisico: 8° (413311 = 13)

20 – 2000 – Area Wilderness Tempa Lo Palo (Campania): ha 200
Classificazione: Valore vincolistico: 10° – Valore fisico: 10° (213234 = 15)

21 – 2000 – Area Wilderness Viscigli Luonghi (Campania): ha 240
Classificazione: Valore vincolistico: 10° – Valore fisico: 12° (323144 = 17)

22 – 2000 – Area Wilderness Monte Sammucro (Campania): ha 380
Classificazione: Valore vincolistico: 14° – Valore fisico: 13° (512253 = 18)

23 – 2000 – Area Wilderness Capo Cosa (Lazio): ha 500
Classificazione: Valore vincolistico: 14° – Valore fisico: 9° (212225 = 14)

24 – 2000 – Area Wilderness Monti Cantari (Lazio): ha 350
Classificazione: Valore vincolistico: 14° – Valore fisico: 11° (512125 = 16)

25 – 2001 – Area Wilderness Burrone di Lodisio (Liguria): ha 39,4
Classificazione: Valore vincolistico: 5° – Valore fisico: 10° (224142 = 15)

26 – 2001 – Area Wilderness Langhe di Piana Crixia (Liguria): ha 2,0
Classificazione: Valore vincolistico: 5° – Valore fisico: 12° (125144 = 17)

27 – 2001 – Area Wilderness Rio Pregalante (Liguria): ha 26,5
Classificazione: Valore vincolistico: 5° – Valore fisico: 15° (235145 = 20)

28 – 2001 – Area Wilderness Amici di Scolopax (Campania): ha 430
Classificazione: Valore vincolistico: 8° – Valore fisico: 11° (222235 = 16)

29 – 2002 – Area Wilderness Monte Maggiore (Campania): ha 700
Classificazione: Valore vincolistico: 10° – Valore fisico: 9° (222233 = 14)

30 – 2002 – Area Wilderness Monti Nuria e Nurietta (Lazio): ha 1.520
Classificazione: Valore vincolistico: 10° – Valore fisico: 5° (211222 = 10)

31 – 2003 – Area Wilderness Monti Prenestini (Lazio): Ha 1.790,4
Classificazione: Valore vincolistico: 10° – Valore fisico: 11° (331234 = 16) (parte Ciciliano)
Valore vincolistico: 9° – Valore fisico: 11° (331234 = 16) (p. S. Gregorio da Sàs.)
Valore vincolistico: 10° – Valore fisico: 11° (331234 = 16) (parte Castel Madama)

32 – 2004 – Area Wilderness L’Acquapendola (Campania): ha 200
Classificazione: Valore vincolistico: 14° – Valore fisico: 16° (433155 = 21)

33 – 2004 – Area Wilderness Bric Tursi (Liguria): ha 8,2
Classificazione: Valore vincolistico: 7° – Valore fisico: 16° (435144 = 21)

34 – 2005 – Area Wilderness Bormida di Ponti (Piemonte): ha 6,6
Classificazione: Valore vincolistico: 13° – Valore fisico: 17° (445134 = 22)

35 – 2005 – Area Wilderness Burgna der Gere (Piemonte): ha 15
Classificazione: Valore vincolistico: 13° – Valore fisico: 13° (245133 = 18)

36 – 2005 – Area Wilderness Le Due Bormide (Piemonte): ha 8,4
Classificazione: Valore vincolistico: 13° – Valore fisico: 15° (345134 = 20)

37 – 2005 – Area Wilderness Burgna d’ra Rù (Piemonte): ha 4,4
Classificazione: Valore vincolistico: 13° – Valore fisico: 15° (345134 = 20)

38 – 2005 – Area Wilderness Rave di Monte Alto (Lazio): ha 340
Classificazione: Valore vincolistico: 8° – Valore fisico: 10° (312144 = 15)

39 – 2005 – Area Wilderness Picco La Rocca (Lazio): ha 0,9
Classificazione: Valore vincolistico: 5° – Valore fisico: 29° (515355 = 24)

40 – 2006 – Area Wilderness Monte Siserno (Lazio): ha 220
Classificazione: Valore vincolistico: 8° – Valore fisico: 16° (453144 = 21)
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* Per motivi storici viene conservata questa posizione, anche se il nucleo iniziale dell’Area Wilderness (1.160 ha) è stato abrogato nel 2003, rimanendo quindi effettivo il solo nucleo del Comune di S. Pietro Infine (175 ha) accorpato parte nel 1997 e parte nel 2000.

TOTALE (Aggiornato al Maggio 2006)

40 AREE WILDERNESS: ha 29.010,6 (36,8 % chiuso alla caccia: ha 10.684,8) con 90 Zone di Tutela Ambientale interne per un totale di 13.328,4 ettari. Designate da 23 Comuni, 3 Aziende Regionali per le Foreste, 1 organismo statale (Parco Nazionale), 1 organismo pubblico comunale, 2 organismi privati e 3 soggetti privati. In 7 Regioni e 14 Province.