HUMUS, BIOMASSE E FORESTE

E’ noto come le foreste crescono grazie all’humus che esse stesse creano con la caduta e l’accumulo delle foglie e delle parti morte, alberi interi compresi. Un tempo la preservazione dell’humus era previsto da tutte le leggi forestali proprio per questa ragione. Oggi è un vanto rapinare i boschi non solo degli alberi, ma anche di tutta la ramaglia di risulta dal loro sfruttamento. E questa politica di rapina è considerata… “ecologica”! Addirittura in Lombardia (Val Seriana) ci si vanta di sfruttare i boschi per le centrali a biomasse per riscaldare le scuole di diversi comuni grazie a contributi dei locali Gal (Gruppi di Azione Locale)! Ma si rendono conto che con questa politica forestale si depauperano i suoli boschivi impedendo o rallentando il loro mantenimento e accrescimento? Suolo che da che mondo è mondo, da una parte viene continuamente eroso dalle intemperie mentre dall’altra si accresce con la capacità degli alberi di compensarvi con il loro fogliame e la ramaglia. Che terre boschive lasceremo ai nostri posteri, se impoveriamo lo strato pedologico dei boschi, che ha impiego milioni di anni per crearsi con processi basati proprio sugli “scarti” che ora gli si vuole togliere? Che foreste potranno crescere su strati di humus sempre più poveri e scarsi? E’ ecologia questa? Questo si insegnerà nelle scuole riscaldate con il cippato ricavato da tali sfruttamenti? Dove sono più gli scienziati e i tecnici della materia che allertino i politici del disastro che stanno combinando con la loro folle promozione delle centrali a biomassa forestale? E la si smetta di considerare “scarti dei boschi” quello che è il futuro humus dove i semi germogliano e le radici si espandono, e la cui funzione va anche ben oltre per la vita di tutto l’ecosistema forestale? Che “filiera forestale” è una filiera che per fare soldi oggi rapina i boschi della loro sostanza vitale per il futuro?