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Ne hanno parlato anche i nostri quotidiani, ma molti mascherando od omettendo del tutto la notizia, essendo un merito di quell’antiambientalista che è il Presidente americano George Bush. Ma correttezza vuole che si dia onore al merito a prescindere dalle idee politiche: a partire dal giugno di quest’anno tutte le isole ed il mare circostante la lunga catena della Isole Hawaii, con esclusione delle maggiori e più note Kauai, Ohau, Maui ed Hawaii (le quali già da numerosi decenni erano protette come Rifugio Faunistico Nazionale: una tutela più severa di quella dei nostri Parchi Nazionali), per un’estensione complessiva di ben 362.500 chilometri quadrati (quanto tutti i Parchi Nazionali USA messi assieme, ed Italia più Austria!), sono stati decretati Northwestern Hawaiian Islands Marine National Monument, un vincolo quasi equivalente a quello di Parco Nazionale. A convincere Bush dell’importanza di questa tutela è stato un documentario che il figlio del famoso oceanografo Jacques Cousteau aveva proiettato alla Casa Bianca qualche mese prima. Nella zona vivono settemila specie di animali marini delle quali almeno un terzo non esistono in alcuna altra parte del mondo.
Il vincolo è stato imposto grazie a particolari poteri presidenziali (per ironia della sorte quegli stessi che qualche anno fa fecero svincolare, sempre da Bush, una tutela che il precedente Presidente Clinton aveva posto su alcune barriere coralline della stessa zona!). Evidentemente il figlio di Cousteau è stato più convincente delle pressioni politiche. Sembrerebbe, difatti, che il documentario abbia letteralmente “folgorato Bush”, tanto da farlo balzare in piedi dall’entusiasmo, e dando subito incarico ai suoi sottoposti di prevedere il decreto di vincolo; vincolo accolto con entusiasmo anche dalla governatrice repubblicana dello Stato delle Hawaii. Come a dire che in America la tutela dei valori ambientali sono spesso bi-partisan, anche se la bilancia il più delle volte pende notoriamente da quella dei democratici. Ovviamente i vincoli imposti su questo che è oggi il più grande “Parco Marino” del mondo fanno impallidire e divenire quasi ridicoli e presuntosi quelli del nostro “Santuario delle Balene” del nord Tirreno, che altro non è che una mera regolamentazione sulla pesca, con qualche vincolo in più di quelli che già esistevano su quelle acque: ad esempio, è proibita la caccia alle balene …. ma chi le aveva mai cacciate nei nostri mari?!

1 gennaio 2007

IL PIU’ VASTO “PARCO MARINO” DEL MONDO!

Ne hanno parlato anche i nostri quotidiani, ma molti mascherando od omettendo del tutto la notizia, essendo un merito di quell’antiambientalista che è il Presidente americano George Bush. Ma correttezza vuole che si dia onore al merito a prescindere dalle idee politiche: a partire dal giugno di quest’anno tutte le isole ed il mare circostante la lunga catena della Isole Hawaii, con esclusione delle maggiori e più note Kauai, Ohau, Maui ed Hawaii (le quali già da numerosi decenni erano protette come Rifugio Faunistico Nazionale: una tutela più severa di quella dei nostri Parchi Nazionali), per un’estensione complessiva di ben […]
1 gennaio 2007

PATAGONIA: ECCOLO IL TURISMO ECO-COMPATIBILE!

15 MILA ETTARI DI FORESTA PRIMARIA ANDINA DISTRUTTA DA UN INCENDIO! Quindicimila ettari di foresta primaria del famoso Parco Nazionale Torri del Paine, nella Patagonia cilena, sono andati in fumo a causa di un incidente “casalingo” di un distratto turista ceco che aveva rovesciato la sua cucina da campo provocando un incendio che nel giro di due settimane ha causato la distruzione del sette per cento delle foreste dell’intero Parco! Per risarcire il danno (si fa per dire, perché per questo tipo di danno biologico non esiste forma di risarcimento) il governo ceco ha offerto a quello del Cile un […]
1 gennaio 2007

ADIRONDACK: SEMPRE PIU’ “FOREVER WILD”

E’ ormai noto ai nostri lettori come l’Adirondack Forest Preserve (oggi nell’ambito dell’Adirondack State Park) sia stata la prima area americana dove è stato applicato il concetto di Wilderness – per interessamento anche del padre di uno dei leader storici di quest’Idea (Robert “Bob” Marshall) -; anzi, dove questo Concetto è “nato”. In poche parole, le aree montuose, paludose, lacustri e forestali che nel nord dello Stato di New York rappresentano oggi una delle regioni più selvagge rimaste nell’Est degli Stati Uniti d’America, acquistate sul finire del XIX secolo dal governo statale allo scopo di preservarle, furono vincolate per legge […]
1 gennaio 2007

AFRICA INESPLORATA

La Niassa Reserve, nel nord del Mozambico, può considerassi non solo una delle più vaste aree protette africane, ma anche una delle aree più selvagge rimaste a sud del Sahara, tanto che alcune sue parti possono ritenersi ancora inesplorate. Difatti, solo di recente alcuni ricercatori dell’associazione Fauna & Flora International che stanno studiando i leoni in quella zona vi hanno scoperto una serie di incisioni rupestri assolutamente sconosciute prima d’ora. La Riserva dello Niassa si estende per 42.000 chilometri quadrati (due volte il già enorme sudafricano Parco Kruger, per intenderci!). Il suo ambiente può ritenersi ancora originario e relativamente una […]