Era un lago naturale, formatosi qualche anno fa a causa di uno sbarramento creatosi naturalmente durante un’eccezionale alluvione lungo la Fiumara Bonamico; anziché apprezzarlo come una reliquia per il suo valore climatologico ed idrico, fu subito visto come una risorsa turistica, e quindi adattato alla bisogna: spiaggetta, il solito rifugio, un ponticello, sentieri circumlacuali e, chissà ancora quanto altro se il lago anziché 35 anni fosse durato a lungo. Invece la natura che lo aveva creato, ha pensato bene di farlo sparire mediante gli apporti di materiale ad ogni nuova alluvione. In molti si sono giustamente dispiaciuti per la sparizione del Lago Costantino, ma forse è stato meglio così visto il processo inarrestabile di sfruttamento turistico cui era stato avviato e del quale resteranno tracce per sempre in un luogo prima assolutamente selvaggio e meritevole di restare tale. Le bellezze naturali non dovrebbero mai essere trasformate in luoghi per visite fisico-ricreative, ma solo apprezzate per la loro bellezza. Per frenare questo fenomeno in America “inventarono” la legge per la Wilderness, e gli amanti della bellezza esultarono ed esultano tutt’oggi, mentre molti altri, autorità dei Parchi comprese, protestarono per la perdita di potere e per la perdita di potenzialità turistiche!
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