ORGANISMO: | Comune di Dossena |
LOCALIZZAZIONE: | Comune di Dossena (Bergamo); |
ANNO: | 2020 |
ESTENSIONE: | 1.080,00 ettari |
ZONE TUTELA: | Zone di Tutela Ambientale interne da stabilirsi |
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Descrizione. La Val Parina può certamente dirsi che sia una delle valli prealpine delle Orobie ad essere rimasta più selvaggia, specie se valutata per le sue dimensioni e nella sua complessità; per certi versi, anche sotto l’aspetto forestale e rupestre, paragonabile alla pur ben più vasta piemontese Val Grande. Un bacino imbrifero miracolosamente rimasto quasi del tutto nel suo stato originario, se non fosse per la parte più alta ed orientale che, meno scoscesa e rupestre, ha invece subito un processo di colonizzazione sia agraria sia urbanistica, nonché per la presenza di un’antica cava di marmo nella parte più bassa del crinale meridionale e, soprattutto, per l’essere attraversata da nord a sud da un grande elettrodotto per l’alta tensione (che fortunatamente per l’altezza dei piloni e la scoscesità delle pendici non comporta il taglio del bosco sottostante, per cui la sua presenza sfugge quasi al visitatore). Percorsa da un torrente scarsamente ricco d’acqua perenne a causa della sua situazione geologica calcarea che non favorisce il perdurare dello scorrere dell’acqua, che pure ha comunque caratterizzato il suo tratto con diversi spettacolari fenomeni carsici quali “marmitte dei giganti”. L’andamento abbastanza lineare della valle riceve diversi valloni laterali, tutti estremamente scoscesi e praticamente inaccessibili, il maggiore dei quali è la Val di Campo che discende dalla cima maggiore del suo spartiacque, la Cima di Menna (2300 m.slm), mentre sul versante meridionale della valle, a parte la Val di Lavaggio, i valloni sono meno incisi ma più impervi, con i Monti Vaccaregio e Castello (entrambi, 1474 m.slm) come cime maggiori. Il settore di Area Wilderness ne comprende la parte inferiore, quasi una sezione geografica della valle, dal Monte Ortighera su versante nord, al Monte Vaccaregio su quello sud. Per quanto riguarda l’aspetto naturalistico, ci si limita alla presenza di rarità floristiche ed anche endemismi orobici, che è estremante alta, sia di flora che di fauna, sebbene non si abbia certezza della loro presenza anche in Val Parina. In particolare si citano: la Campanula (Campanula elatinoides), la Salvastrella orobica (Sanguisorba dedecandra), la Sassifraga della Presolana (Saxifraga presolanensis) e la Lucertola vivipara (Zootoca vivipara ssp. carniolica). Nelle parti alte delle pendici vallive è ancora presente una popolazione autoctona di Fagiano di Monte, e potrebbe nidificarvi almeno una coppia di Aquila reale.
NOTE
L’Area Wilderness ricade in parte nei limiti del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche, per circa la sua metà (le pendici meridionali del Monte Ortighera).
Merito di questo che forma il primo settore dell’auspicata futura grande Area Val Parina va dato al tecnico agro-forestale Nicola Gallinaro che, in quanto marito della Dott.ssa Bruna Comini funzionaria del Servizio Forestale della Regione Lombardia e co-artefice dell’Area Wilderness Val di Vesta, nello studiare la pianificazione del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche ha proposto sia al Parco Regionale sia ai Comuni interessati l’idea di non prevedere sviluppi urbanistici per la Val Parina, bensì, visto il suo stato selvaggio, di destinarla ad Area Wilderness; proposta fatta propria dalle autorità del Parco e poi dai due principali Comuni interessati (Dossena e Serina), benché proposta anche a quello di Oltre il Colle nei cui limiti ricade la parte alta della vallata rimasta selvaggia.
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