ORGANISMO: | Comune di Perarolo di Cadore; |
LOCALIZZAZIONE: | Comune di PERAROLO DI CADORE (BL); |
ANNO: | 1994 |
ESTENSIONE: | 2.315 ettari |
ZONE TUTELA: | 3 Zone di Tutela Ambientale interne per un totale di 2.015 ettari |
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Ubicata nelle Alpi orientali, l’Area comprende quasi per intero quella che può considerarsi la più selvaggia e “chiusa” valle di tutto il bacino del Fiume Piave. Geologicamente appartenente alla zona dolomitica, nella regione del Cadore, la valle è estremamente aspra e quasi inaccessibile, superando un dislivello di circa 2000 m tra il suo sbocco nel Fiume Piave e le cime maggiori dello spartiacque, nel gruppo del M. Duranno (2700 m slm). In effetti, l’aspetto più appariscente di quest’Area è la sua spettacolare bellezza scenografica. Scarsamente forestata nella parte interna, dove la presenza di infiniti balzi di rupi e declivi di estrema pendenza impediscono la formazione di veri e propri boschi, favorendo invece distese di Pino mugo (particolarmente presenti proprio in questo settore dell’Area Wilderness), le dorsali esterne della valle abbondano di fitte foreste d’alto fusto di Larice, Abete rosso e Abete bianco, Faggio, Pino nero d’Austria e Pino silvestre. Suddivisa in tanti valloni minori, la valle è caratterizzata da torrenti impetuosi, cascate ed abbondanza d’acqua in genere, la quale favorisce una grande ricchezza di fauna e di flora dolomitica, con Cervo, Capriolo, Camoscio, rari Stambecco e Marmotta, Gallo cedrone e Gallo forcello, Francolino di monte, Pernice bianca, Coturnice, Lepre variabile, Ermellino, Martora, Aquila reale, Astore, Civetta nana e Civetta capogrosso, Picchio nero e Picchio tridattilo. Segnalazioni di Lince ed Orso bruno sono inoltre state effettuate in località subito esterne alla valle. | |
NOTE: . L’accorpamento al settore di Area Wilderness designata dalla allora Azienda Regionale delle Foreste del Veneto di tutta la parte del territorio comunale del Comune di Perarolo di Cadore ricadente sulla sinistra del Fiume Piave avvenne a distanza di pochi mesi dalla decisione dell’ARF. Con tale scelta il Comune inglobò in un unico territorio i tre settori separati del demanio regionale, e diede all’Area Wilderness quella fisionomia che essa meritava, e che viene a comprendere quasi per intero il bacino della Valmontina. Addirittura la parte comunale comprende quella meno accessibile e più selvaggia di tutto il complesso vallivo. |
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