ORGANISMO: | Comune di Rocca d'Evandro; |
LOCALIZZAZIONE: | Comune di ROCCA D'EVANDRO (Cosenza); |
ANNO: | 1997 |
ESTENSIONE: | 690 ettari |
ZONE TUTELA: | 5 Zone di Tutela Ambientale interne di 349 ettari |
REFERENTE: | Dott. Raffaele Cortellessa - Cell. 338.2939189 |
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Il Monte Camino (960 m slm) è situato tra i Monti Aurunci e l’appenninico Monte Cesima. Limitata ad est da scoscese rupi che precipitano verso i colli dell’antico vulcano di Roccamonfina, l’Area scende più dolce fin quasi alle rive del Garigliano verso ovest, con forre, colli e pianori boscosi. La sua posizione nella geografia dell’alto casertano ne fa un punto di estrema scenograficità e panoramicità a seconda se osservata dalle strade di fondovalle o dominandola dall’alto delle sue cime. L’Area è ricca di valori naturalistici peculiari, sia floristici che faunistici (è zona di nidificazione e caccia per rari falconiformi). Benché scarna di boschi, molti dei quali falcidiati dagli incendi (specie sul versante meridionale), di grande interesse sono alcuni biotopi di Carpinella (Carpinus orientalis) sulle falde cacuminali del Monte Camino, forse unici del suo genere per l’ubicazione. Floristicamente è da ritenere interessante la presenza dell’endemismo Viola calcarata (Viola pseudogracilis subsp. cassinensis). Il Monte Camino è però soprattutto noto per un omonimo piccolo santuario eretto sulla sua vetta (S. Maria di Monte Camino, risalente all’anno 1000) e per l’importanza strategica che ebbe durante l’ultimo conflitto mondiale nelle famose Battaglie del Monte Lungo e di Cassino (una postazione tedesca di cannoneggiamento era ubicata poco distante dal santuario: essa venne conquistata da un battaglione inglese tra il 3 ed il 6 dicembre 1943). Sulla vetta del monte oltre alla chiesetta sono anche presenti antichi resti di una Rocca, probabilmente con fini strategici per la sua posizione dominante tra le valli del Volturno e del Garigliano.
NOTE:
L’Area Wilderness del Monte Camino fu designata sulla scia di quella vicina del Monte Cesima e ne era quasi la gemella; due montagne aspre e selvagge che, dirimpetto l’una all’altra, creano la porta nord della Regione Campania. Una curiosità è il fatto che proprio in questa zona oggi protetta visse, per ben sette anni, fino alla sua uccisione, il famoso “Orso di Rocca d’Evandro”, come lo battezzò la stampa nei primi anni ‘70; un animale trafugato cucciolo dal Parco Nazionale d’Abruzzo e qui illecitamente liberato.
Quest’Area Wilderness si deve all’impegno e all’entusiasmo con cui il Dott. Raffaele Cortellessa e l’Arch. Antonio Iannetta la proposero all’AIW e la caldeggiarono poi all’allora Presidente della Comunità Montana Antonio Marandola ed all’allora Sindaco di Rocca d’Evandro Ugo Marandola che la fecero loro con viva convinzione.
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