Addenda – AREA WILDERNESS Catena dei Monti Actze – (PICINISCO)

L’Area Wilderness Monti Actze, con il settore di Area Wilderness Picinisco evidenziato in verde. In azzurro il settore di San Biagio Saracinisco, in giallo il settore di Vallerotonda, e in arancione quello di Rocchetta a Volturno.

ORGANISMO:

Comune di Picinisco

LOCALIZZAZIONE:

Comune di Picinisco (Frosinone)

ANNO:2017
ESTENSIONE:

1110 ettari

ZONE TUTELA:

 

REFERENTE:Franco Frisone – Cell. 333.5028691
LINK:http://www.comune.picinisco.fr.it/

La millenaria quercia sopravvissuta all’abbandono di un borgo oggi in rovina.

Il paese di Picinisco sullo sfondo delle montagne del Parco d’Abruzzo (a destra della cresta in secondo piano).

Nella parte più meridionale delle montagne della Meta nel bacino della Valle del Fiume Melfa. In pratica comprende le pendici più basse del Monte Forcellone e Valle del Fraolito, nonché della Valle Porcina e della Valle del Melfa. Tutto il settore è esterno al Parco Nazionale salvo per una modesta striscia a monte, almeno secondo i confini formali dello stesso Parco (ma contestati dal Comune). Incuneate nel settore esistono due strade che portano ad alcuni borghi montani, sebbene siano di ridotte dimensioni ed alcuni dei borghi siano abbandonati ed anche in rovina. Nei pressi di uno di questi è presente un monumentale albero di Quercia (Rovere o Roverella) certamente millenario e tra i più vecchi d’Italia. Faunisticamente questa zona fa comunque parte dell’habitat dell’Orso bruno. E’ interessante dal punto di vista botanico per la presenza di quelli che sono gli unici popolamenti di Erica multiflora (Erica multiflora) e Castagno (Castanea sativa) dell’intero Parco Nazionale. Nei pressi di una dei borghi totalmente abbandonato ed in rovina.

 

NOTE

L’Area Wilderness ricade interamente sia nella Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, sia in una Zona di Protezione Speciale designata ai sensi delle direttive dell’Unione Europea.

Merito per la designazione di questo settore laziale dell’Area Wilderness è di Franco Frisone, cacciatore locale.