ORGANISMO: | Comune di Sant'Elia Fiumerapido; |
LOCALIZZAZIONE: | Comune di SANT'ELIA FIUMERAPIDO (FR); |
ANNO: | 1994 |
ESTENSIONE: | 990 ettari |
ZONE TUTELA: | 4 Zone di Tutela Ambientale interne per un totale di 666 ettari |
REFERENTE: | Dott. Germano Tomei - Tel. 338.7339566 |
LINK: |
L’Area si estende a comprendere alcuni valloni sul versante meridionale di un gruppo di monti dell’Appennino Laziale-Molisano, nell’alto bacino del Fiume Rapido, poi affluente del Liri-Garigliano. Caratterizza la zona un insolito affioramento geologico di Dolomia bianca, cosa che ne condiziona l’aspetto paesaggistico con alcune profonde bianche erosioni, così come quello floristico, con la presenza di interessanti specie botaniche. Le erosioni hanno principalmente origine dalle pendici del Monte Rotolo (di 1115 m slm), scenograficamente l’emergenza certamente più caratteristica di tutti i cosiddetti “Monti Bianchi”, soprattutto se visto da sud-est: un insolito panettone che verosimilmente spiega anche il perché del suo strano toponimo. Spettacolare è l’enorme antichissimo fenomeno erosivo sul versante orientale del monte; erosione dalla quale ha origine il Vallone dell’Arenara o dell’Acqua Bianca (toponimi legati proprio all’effetto del fenomeno erosivo) dando corpo ad un’ampia e lunga “fiumara”, probabilmente l’unica del centro Italia e quindi di grande valore geologico e morfologico. La vegetazione forestale comprende fasce che vanno da nuclei di macchia mediterranea nelle parti più basse a distese di boschi montani (a Carpino nero, Orniello e Roverella), fino alla faggeta (con presente anche una rarissima associazione tra Faggio ed Erica multiflora). Estremamente interessante è inoltre il rinvenimento di diversi nuclei di Falso pistacchio (Staphilea pinnata), pianta arborea molto rara ovunque (unico genere e unica specie in Europa), qui presente con uno dei suoi pochi popolamenti dell’Italia centrale. Tra le specie arbustive degne di nota oltre all’Erica multiflora (Erica multiflora), una delle specie botaniche più rare di questa zona - in quanto appartenente al clima mediterraneo e qui presente per un insolito fenomeno climatico e pedologico -, vanno citate altre entità mediterranee o submediterranee, quali il Ramno dalle foglie d’olivo (Rhamnus oleoides) e il Ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus). Faunisticamente è interessante la presenza dello Scoiattolo nero (Sciurus vulgaris spp. meridionalis) ed i suoi predatori d’elezione, quali la Martora e l’Astore. Dal punto di vista culturale sono inoltre presenti resti di un acquedotto d’epoca romana ed alcune caratteristiche e ben conservate “calcinare”. L’Area è anche attraversata da un tratto della famosa “Linea Gustav”, con resti di postazioni e rifugi bellici della II Guerra Mondiale (battaglia delle Mainarde).
NOTE:
Il nome di quest’Area Wilderness non deriva da alcun toponimo locale, ma è stato bensì appositamente coniato dalla caratteristica delle bianche erosioni di Dolomia che appaiono in alcuni luoghi delle pendici di questi monti, le quali, tra l’altro, danno anche nome alla cima maggiore del gruppo montuoso, posto al di fuori dell’Area Wilderness, il quale è denominato, appunto, “Monte Bianco” proprio per la stessa ragione.
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