L’ubicazione del Monumento della Natura Castagno d’Tec d’Gamba.
ORGANISMO: | Soggetto privato - Associazione Italiana per la Wilderness |
LOCALIZZAZIONE: | Comune di OSIGLIA Provincia di (SA) |
ANNO: | 1998 |
ESTENSIONE: | 0,1 Ettaro |
ZONE TUTELA: | |
REFERENTE: | Sig. Franco Zunino - Tel. 338.4775072 |
LINK: |
Ultrasecolare Castagno (Castanea sativa) in cattivo stato vegetativo ma di eccezionali dimensioni, trattandosi di uno dei più grandi e vecchi rimasti nelle intere Valli Bormida, con una circonferenza di 4,70 metri a petto d’uomo ed un altezza di circa 8 metri. Lo caratterizza una grande cavità a cui si accede dall’alto E’ situato in un bosco ceduo della stessa specie, nell’alta Valle della Bormida di Osiglia, sulle pendici della sponda sinistra dell’omonimo lago artificiale che qui sbarra la parte alta della Bormida di Osiglia. Al valore naturalistico unisce un valore culturale di grande fascino come memoria storica, in quanto, durante il periodo bellico 1943-45 nella sua cavità i Partigiani vi nascondevano viveri, armi e munizioni. Nell’ambito della zona protetta circostante si trova anche una Betulla (Betula pendula) avente una circonferenza di 1,30 metri a petto d’uomo ed un altezza di circa 15 metri.
NOTE:
La salvaguardia di questo castagno mediante un contratto di tutela spontanea fu per la prima volta ottenuta il 9 settembre 1981, quando questa forma di contratti furono da poco ideati da Franco Zunino come iniziativa nell’ambito dell’allora Comitato per la salvaguardia dell’ambiente naturale delle Valli Bormida di cui fu ideatore e co-fondatore. In seguito la tutela fu confermata dalla loro figlia ed in seguito ancora dal nuovo ed attuale proprietario Angelo Sattragno (Massimina di Murialdo, SV).
Il Monumento della Natura per volontà dell’AIW, condivisa dal proprietario, rappresenta un contributo all’Anno Internazionale delle Foreste indetto dall’ONU per il 2011 ed è dedicato «Alla memoria di Giuseppe Borro che sensibile alla bellezza dell’albero lo conservò a noi rispettandolo negli anni della sua esistenza in vita, a quella dei Partigiani morti sulle montagne di Osiglia e dell’Alta Val Bormida ed a quella di Secondina Borro e Secondo Verdesio che per primi vollero assicurare la protezione di questo Castagno, consentendo così la tutela di cui ancora oggi gode».
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