Orso marsicano e Parco d’Abruzzo: anno nuovo ma nulla di nuovo, anzi, la solita campagna mediatica e nessun impegno per la sua alimentazione. In alcuni paesi del Parco sono stati esposti dei cartelli che riportano simpatici disegni per enfatizzare il problema dell’orso, dove l’orso lo si fa parlare e dire: “La mia vita non è un reality“, per dire che quando entra nei paesi non bisogna circondarlo per fotografarlo. “Non farmi trovare cibo facile”, per dire che i pollai e gli orti vanno recintanti in modo tale da impedire il suo accesso. “Stammi lontano per la tua sicurezza”, per dire di non investirlo o impedirgli la fuga nel caso di incontri ravvicinati. Peccato che se l’Orso marsicano potesse veramente parlare avrebbe detto:
1. Non mi costringere ad entrare nei tuoi paesi per trovare da mangiare come un accattone qualsiasi (quali siete voi umani quando indigenti per vostra colpa o colpa della Società che avete arrogantemente voluto, litigandovi le poltrone per governare problemi spesso più grandi di voi e dei quali non sapete nulla o molto poco; e per “risolverli” vi avvalete di sottoposti spesso più incompetenti di voi). Noi saremmo felici di tornare ai vecchi stazzi e all’afrore delle vostre pecore e in quei campi di mais dove trascorrevamo le notti indisturbati, non come ora che ci scacciate con recinti elettrificati.
2. Fammi invece trovare cibo facile sui miei pascoli e nei campi abbandonati fuori dai paesi (magari a me riservati in recinti che voi definite “Finamore”) e alle falde delle mie montagne o nelle radure dei mie boschi così da non dover frequentare i tuoi paesi, da non dover allontanarmi superando strade, ferrovie e finanche autostrade rischiando di essere investito. E se proprio non sapete fare di meglio, almeno non impediteci di venire a “rubare” a casa vostra, che se per voi è un danno per noi è solo esigenza di vita. Se proprio volete aiutarci a trovare ancora cibo naturale, fate in modo che non ce lo saccheggino più i cervi e i cinghiali, che voi avete voluto far ritornare e che voi li volete in grande numero per ego soddisfazione.
3. Chiudi ai turisti le aree dove vivo affinché nessuno mi si avvicini e mi disturbi nei miei momenti più intimi: vero che sostenete che loro mi amano e che desiderano solo osservarmi da lontano; ma, lo sapete, e a loro lo dite, che a noi orsi del loro amore non importa nulla e che la loro egoistica presenza è per noi solo irritante disturbo. E, per favore, non portateci musicanti e scorribande di escursionisti estivi e “ciaspolatori” invernali quasi di fronte alle nostra tane: ricordatevi che esse sono la nostra casa, e che alla privacy abbiamo diritto e bisogno anche noi.
Murialdo, 13 Gennaio 2020
Franco Zunino
Segretario Generale AIW