OVVERO OBAMA, LA WILDERNESS E LA CACCIA
Dall’America, una storia esemplare: quando il radicalismo pacifista ed anticaccia finisce per danneggiare la protezione della wilderness
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30 marzo scorso il Presidente degli USA, Barack Hussein Obama, ha firmato, e quindi resa esecutiva, una legge che il Congresso (il nostro Parlamento) aveva infine approvato il 25 marzo dopo essere stata ripresentata a seguito della bocciatura di qualche giorno prima per l’opposizione di due senatori “pacifisti/anticaccia”; bocciatura che tanto furore fece esprimere da parte di molti soci della Wilderness Society, contenendo, essa, tra l’altro, anche una previsione che autorizzava i visitatori ad entrare nei Parchi Nazionali con armi da difesa negli zaini.
In America questa legge (Omnibus Public Lands Management Act (Legge omnibus -onnicomprensiva – per la gestione delle terre demaniali) è stata considerata di portata storica, in quanto aggiunge la più grande estensione di nuove Aree Wilderness al National Wilderness Preservation System (che già supera i 40 milioni di ettari) degli ultimi quindici anni.
La legge tutela come Aree Wilderness 840.000 ettari di terre demaniali sparse in 9 Stati: California, Oregon, Idaho, Colorado, New Mexico, Utah, Michigan, Virginia e West Virginia (gran parte di esse nell’ambito di Parchi Nazionali, su territori, i quali, ancorché già protetti, sono così sottratti alla normale gestione turistica da parte dei loro managers).
Essa, codifica, inoltre, un National Landscape Conservation System (Sistema di Aree Paesaggistiche Protette, poco dissimili dalle Aree Wilderness come forma di tutela); Sistema che già ingloba una lunga serie di aree per un totale di 10.400.000 ettari.
Tutela anche dalle prospezioni petrolifere e di gas un’area del Wyoming di 480.000 ettari.
Designa e tutela (non come avviene in Italia, dove si segnalano solo a scopo turistico!) 4 nuovi National Scenic Trails (Sentieri Scenici Nazionali), 10 National Historic Sites (Siti Storici Nazionali) e National Heritage Areas (Aree Nazionali di Valore Culturale).
Infine, tutela in 7 Stati 1.600 chilometri di nuovi National Wild and Scenic Rivers (Fiumi Selvaggi e Scenici, anche questa una forma di protezione molto simile a quella delle Aree Wilderness).
Una fantastica legge, quindi, che il nuovo Presidente Obama ha avuto l’onore di firmare senza tentennamenti a distanza di pochi mesi dal suo insediamento!
Solo un aspetto negativo: per la prima volta dal 1964 quando il Wilderness Act fu approvato, in un’Area Wilderness dell’Alaska è stata autorizzata la costruzione di una strada, sottraendo al vincolo 80 ettari di territorio paludoso di grande valore per la fauna migratoria acquatica (si tratta di un’Area Wilderness nell’ambito di un Rifugio Faunistico). Ma la Wilderness Society spera di riuscire comunque a bloccarne la costruzione e si sta già adoperando in sede legislativa.
Ebbene, questa legge bi-partisan (Democratici e Repubblicani) l’11 marzo scorso, durante quella che doveva essere l’ultima votazione alla camera dei senatori dopo anni di discussioni, mediazioni ed emendamenti, non passò per 2 soli voti, in quanto, col risultato di 282 (a favore) a 144 (contrari) non si superavano i due terzi previsti dal sistema americano. La cosa deplorevole fu che i due voti mancanti non erano di antiambientalisti, bensì di animalisti anticaccia i quali la bocciarono “a dispetto” in quanto non si volle accogliere un emendamento che impediva la possibilità di portare armi per la difesa personale nei Parchi! Il mondo ambientalista americano insorse furiosamente per questa posizione radicale verso quello che consideravano un falso problema, essendo i cacciatori ed i pescatori tra i maggiori supporters delle Aree Wilderness (che peraltro sono aperte alla caccia). In pratica, non si fece passare una legge così importante solo perché non veniva accolto un insignificante emendamento (ai fini della tutela della Natura e della Wilderness in particolare)! Come hanno scritto alcuni soci della Wilderness Society: “che buffonata!”. Purtroppo anche nel nostro Paese esistono tali pseudo-ambientalisti, che pur di dare addosso alla caccia sono anche disposti a rinunciare alla tutela di aree selvagge. Per loro è meglio tanti animali tra case e strade, che non ampie aree selvagge protette ma aperte alla caccia!
Ecco gli esemplari commenti che fecero alcuni aderenti alla Wilderness Society:
«Se vogliamo salvare le nostre aree demaniali rimaste selvagge dobbiamo allearci con i cacciatori ed i pescatori. Queste persone hanno un grande interesse nella protezione della natura tanto quanto noi (ambientalisti, ndr). I nostri scopi possono a volte essere differenti, ma siamo comunque d’accordo nel volere la protezione delle aree selvagge dai tanti pericoli che le minacciano. Se noi allontaniamo i cacciatori saremo semplicemente meno forti nel sostenere le nostre posizioni per la salvaguardia di sempre più terre selvagge. Semplicemente noi non possiamo permettere che pochi anticaccia blocchino così importanti leggi come questa.»
«Sono un vecchio socio della Wilderness Society, e tornerò ad aderirvi. Il fallimento di questa legge è il motivo che mi spinge a farlo. E’ assurdo che pochi Senatori che si oppongono all’introduzione di armi da fuoco nei Parchi – non per cacciare, perché la caccia sarà sempre proibita, ma per autodifesa – abbiano affossato una legge per la tutela di vaste aree selvagge. Che buffonata! Che i Parchi e le aree selvagge siano minacciate dal fatto che vi siano persone che le frequentino con una sei colpi in qualche zaino o sacca da cavallo è l’ultimo dei motivi che si potevano addurre. Che buffonata! Io non conosco la posizione ufficiale della Wilderness Society su questo problema, ma se si è giunti a far fallire una tale legge, beh allora è tempo di ripensare al fatto se alcuni siano veramente difensori della wilderness o non piuttosto degli anticaccia. Per diavolo, la caccia è già permessa nelle Aree Wilderness e non nei Parchi Nazionali! Allora, rigettiamo questa insana attitudine e ripresentiamo una legge più forte, senza questi anticaccia.»
«La caccia e la pesca sono tra le molte attività che la gente può praticare nelle Aree Wilderness d’America. La protezione della wilderness aiuta a salvaguardare alcune delle migliori aree di habitat naturale per la fauna e luoghi dove della gente ama cacciare e pescare. E’ per questa ragione che molti cacciatori e pescatori (uomini e donne) avevano appoggiato questa legge. Infatti, più di tre dozzine di queste organizzazioni rappresentanti milioni di sportivi di queste pratiche hanno fatto pressioni sul Parlamento affinché approvasse questa importante legge.»
«Questa legge è fallita a causa delle manovre dei leader radicali anticaccia in Parlamento. La legge poteva passare con un semplice voto di maggioranza e proteggere così un milione di ettari di zone selvagge. Ma i capigruppo al Parlamento hanno voluto precludere ogni possibilità di emendare la legge. E’ stato così stabilita una “regola”, per cui per dire no ad un semplice emendamento si boccia una legge intera. Perché, la vera ragione per cui si è preteso di emendare la legge è che si è voluto impedire che essa consentisse ai cittadini di poter entrare armati nei nostri Parchi ed altre aree protette. E’ vero che molti membri della Wilderness Society non condividono del tutto il fatto di vedere gente armata in queste aree, ma è anche vero che questo era un problema di cui si poteva discutere in un altro momento. La prima importante cosa è preservare le zone selvagge come Wilderness.»
Post Scriptum. Praticamente il 90% dei suddetti milioni di aree protette non è chiuso alla caccia, e tra i sostenitori di questa legge, anche quali leaders di movimenti ambientalisti, vi sono molti cacciatori, che in America nessuno discrimina in quanto tali. Ma l’America, si sa, è un altro mondo!
di FRANCO ZUNINO
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