LA 60° AREA WILDERNESS

IL “FOSSO DI CUCURUZZO”

 

Nuova Area Wilderness nell’alto Casertano

Grazie al filantropico gesto del Sig. Luigi Telaro, dell’azienda agrituristica “La Starza” e della ditta “Vini Telaro” di Galluccio (Caserta), Vicepresidente provinciale della Coldiretti, convinto ambientalista, amante e protettore delle bellezze naturalistiche e culturali del suo paese, l’Associazione Italiana per la Wilderness ha potuto ufficializzare la designazione della sua 60° Area Wilderness! Un magnifico successo nel venticinquesimo anniversario della sua fondazione, che cade proprio quest’anno. La nuova Area Wilderness si estende infatti sui suoli privati appartenenti alla famiglia Telaro, ubicati sulle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, zona nota per i suoi castagneti da frutto, ma anche per i vigneti DOC e DOP di Aglianico e Falanghina.

La designazione è avvenuta lo scorso 3 settembre con la sottoscrizione di un “contratto di tutela spontanea” mediante il quale Luigi Telaro ha assicurato la conservazione integrale di due settori della sua proprietà boschiva ricadente in quello che è certamente il più selvaggio burrone scavato nelle pendici laviche del vulcano: il Fosso di Cucuruzzo, una incassata forra rimasta assolutamente inalterata da opere stradali ed urbanistiche e di difficile percorrimento, dove un copioso ruscello vi scorre tutto l’anno formando anche spettacolari cascate, affiancato da una lussureggiante vegetazione che la ricchezza idrica del bacino favorisce. Qui, per una lunghezza di circa 1 Km ed un’estensione di circa 5 ettari, si estende oggi la Zona di Tutela Ambientale Rio di Cucuruzzo, quale primo nucleo dell’Area Wilderness Fosso di Cucuruzzo; area che secondo l’intenzione dell’Associazione Italiana per la Wilderness dovrebbe in futuro venire ad estendersi su gran parte del bacino del fosso grazie ad accordi che si spera di poter sottoscrivere con altri proprietari, dando così corpo ad una vera ed ampia area protetta.

 

L’altra zona tutelata comprende quello che è certamente uno dei pochi stagni naturali in zona collinare del centro-sud; un vero e proprio scrigno di biodiversità sia di flora che di fauna, racchiuso in una depressione dovuta all’antico smottamento di una pendice sovrastante. Lo stagno, i boschi circostanti e la pendice che lo racchiude come in una conchiglia, per un estensione di circa 3 ettari, da oggi sono protetti come “Zona di Tutela Ambientale Stagno della Ripa Bianca”.

 

Le due iniziative di salvaguardia di Luigi Telaro, proprio per il loro valore ambientale, vogliono essere un contributo dell’Azienda Agrituristica “La Starza” all’Anno Internazionale della Biodiversità indetto dall’ONU per il 2010, e sono state dedicatea Rosario Telaro (capostipite dei Telaro) che ha contribuito alla conservazione del sito, intervenendo anche quando un assestamento idrogeologico dell’area causò lesioni del suolo che rischiavano di compromettere la tenuta del bacino, con gravi conseguenze sull’habitat.