ORGANISMO: | Comune di San Pietro Infine; |
LOCALIZZAZIONE: | Comune di SAN PIETRO INFINE (Cosenza); |
ANNO: | 2000 |
ESTENSIONE: | 830 ettari |
ZONE TUTELA: | 2 Zona di Tutela Ambientale interna di circa 330 ettari (zona ancora da definirsi) |
REFERENTE: | Dott. Raffaele Cortellessa - Tel. 338.2939189 |
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Settore Monte Sambucaro. Punto geografico di grande evidenza nel paesaggio delle regioni circostanti, il Monte Sammucro (o Sambucaro), 1205 m slm, ha pendici poco incise da valloni e prive di creste pronunciate, ma si caratterizza per l’estrema perpendicolarità delle stesse, specie sul versante meridionale, tutto compreso nell’Area Wilderness, dove si ergono con dislivello di quasi mille metri nel breve spazio di 1,5 Km. Il maggior valore naturalistico della montagna, è racchiuso nella sua parte cacuminale, che può considerarsi una vera e propria isola biogeografica d’alta quota per le diversità floristiche che la caratterizzano, dove è anche probabile la presenza di specie rare già riscontrate sul vicino Monte Cesima, quale l’Orchidea di Lacaite (Ophrys lacaitae) e il Giaggiolo (Iris ssp.). Per quanto riguarda gli aspetti culturali, degna di nota è la presenza del sito di S. Eustacchio, ruderi di una chiesa o forse monastero od eremo; così come interessanti sono i resti di una antichissima muraglia della civiltà pastorale. Il monte ha anche una indiretta prerogativa storica: quella di aver assistito, se si può dire di una montagna, alla terribile battaglia del Monte Lungo in tutte le sue fasi (dicembre 1943), che non poco hanno coinvolto, proprio alle sue falde, anche il vecchio paese di S. Pietro Infine, con atti di eroismo tra i suoi cittadini e decine di morti. Il Settore del Monte Corno Vettese comprende la parte più settentrionale del lungo crinale che inizia a sud col Monte Sammucro e prosegue poi col Monte Corno (1054 m slm) fino al Monte Santa Croce (1026 m slm). Nell’Area Wilderness sono comprese le pendici occidentali ed un modesto settore su quello orientale in corrispondenza del Monte Corno. Il toponimo che da il nome a questo settore dell’Area Wilderness è però un colle più occidentale, di minore altitudine (957 m slm). Dal punto di vista vegetazionale è interessante la formazione boschiva con una prevalenza di Carpino nero e Roverella, ma anche con alcune specie di Acero, il Cerro, l’Orniello e la Carpinella o Carpino orientale (Carpinus orientalis), quest’ultima specie in un settore cacuminale dove è avviato quasi all’alto fusto (caso estremamente raro per questa specie). Notevole la presenza anche di esemplari di Agrifoglio, nonché, elemento insolito per questa zona, alcuni tratti di faggeta anche con esemplari d’alto fusto. Sui colli più bassi la vegetazione è però caratterizzata da boschi radi e cespugliosi intervallati da pascoli e aree prative nelle vallette (spesso ex coltivi in via di rinaturalizzazione). Dal punto di vista geologico è interessante una formazione calcarea in località “Portella”, dove esiste una strettoia di probabile origine tettonica (cedimento o spaccatura di un crinale), caratteristica insolita e di particolare bellezza scenografica. Ciò senza voler ignorare gli aspetti più strettamente culturali legati alla storia ed all’occupazione umana e religiosa, di cui è impregnato ogni luogo di queste montagne. | |
NOTE: Il settore di Area Wilderness in Comune di S. Pietro Infine si deve all’impegno e all’entusiasmo con cui l’Arch. Antonio Iannetta la propose all’AIW e la sostenne poi con l’allora Sindaco di San Pietro Infine. |
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