AREA WILDERNESS
RAVE DI MONTE ALTO

L’Area Wilderness Rave di Monte Alto.

ORGANISMO:

Comune di Sgurgola

LOCALIZZAZIONE:

Comune di SGURGOLA (Frosinone);

ANNO:2005
ESTENSIONE:340 ettari 
ZONE TUTELA:2 Zone di Tutela Ambientale interne per un totale di circa 100,2 ettari (zone ancora da definirsi)
REFERENTE:Dott. Germano Tomei – Cell. 338.7339566
LINK:

www.comune.sgurgola.fr.it

Uno dei cartelli che delimitano l’Area Wilderness.
L’Area Wilderness si estende sulle falde dei Monti Lepini settentrionali e prende il nome dalle “rave” (scoscesi e dirupati solchi vallivi) che incidono la pendice della cresta che sale al Monte Alto (cima maggiore del gruppo montuoso, esterna all’attuale Area Wilderness), qua e là rotte da balzi rupestri. I boschi sono in prevalenza di Carpino nero ma con una grande presenza di Leccio, Carpinella (Carpinus orientalis) ed Acero opalo, ma anche Castagno ed altre specie di boschi sia submontani sia di macchia mediterranea. Di grande rilevanza è la presenza di molte rare specie floristiche, tanto che buona parte dei Monti Lepini possono considerarsi un vero a proprio biotopo. Per la sua posizione esposta a settentrione vi si riscontrano rari o interessanti elementi ombrivaghi come varie specie di Felci (tra esse si nota la vistosa Felce femmina Asplenium filix-foemina) e l’Ombelico di Venere (Umbilicus rupestris), spesso frammiste a specie più tipicamente marine, come l’Euforbia cespugliosa (Euphorbia characias). L’aspetto faunistico è degno di nota per la presenza di specie ormai rare quali il Toporagno appenninico (Sorex samniticus), l’Istrice, il Gatto selvatico e, forse, la Martora e lo Scoiattolo. Caratteristico è il fenomeno carsico che alla base della montagna fa scaturire da una grotta un insolito copioso ruscello perenne. Culturalmente vanno segnalati gli ancora magnifici ruderi della cappella di S. Nicola (nei pressi della grotta di cui sopra) e la chiesetta o eremo di S. Leonardo.

NOTE:

Quest’Area Wilderness si deve all’impegno e all’entusiasmo con cui il Dott. Germano Tomei la propose all’AIW e la caldeggiò ai cacciatori locali ed all’amministrazione comunale di Sgurgola, ma anche alla Sezione locale e provinciale dei cacciatori dell’Associazione Nazionale Libera Caccia.