«TUTTI I NUMERI SUGLI ORSI MARSICANI NEGLI ULTIMI 10 ANNI
Dai numeri emerge un aumento della mortalità delle femmine riproduttive, la scomparsa di femmine riproduttive nella zona centrale del Parco, una diminuzione delle femmine riproduttive e dei piccoli nati, anche considerando i dati positivi del 2024, l’aumento degli orsi nei paesi e degli orsi che si alimentano di rifiuti.
Bisogna considerare che molto probabilmente i dati delle nascite e delle femmine riproduttive, riportati nel Rapporto Orso Marsicano 2023 e Report FWC, sono sovrastimati, in quanto nella gran parte dei casi manca la conferma genetica e i numeri del 2020 non sono reali ma estrapolati dalla media.
Con i dati provvisori del 2024, che risultano buoni, le nascite potrebbero essere, nella migliore delle ipotesi, solo in leggero calo. Un risultato negativo in ogni caso, rispetto all’aumento atteso a seguito delle politiche di tutela.
Scende leggermente la mortalità totale rilevata.
Ma i dati più negativi riguardano l’aumento della mortalità delle femmine riproduttive, da 1 a 3. Probabilmente le femmine riproduttive morte potrebbero essere aumentate da 2 a 4, poiché una potrebbe essere morta nel 2019 a Civita d’Antino (avvistati i 2 piccoli da soli il 2 dicembre). Un’altra femmina riproduttiva potrebbe essere morta a Balsorano nel 2021 (avvistati i 2 piccoli da soli ad ottobre).
Un altro dato molto negativo è l’assenza di femmine riproduttive nella zona compresa tra le creste di Iorio e il Monte Marsicano, durante gli ultimi 4 anni.
Cosa ci indicano questi numeri?
La politica di tutela degli ultimi 5 anni non ha portato i risultati sperati.
Le femmine riproduttive sono quasi tutte fuori parco o al margine. Le riserve integrali e i divieti del Parco risultano controproducenti.
Nella realtà, le femmine riproduttive frequentano le aree più disturbate, fuori parco, in cui c’è anche la caccia. Molto probabilmente perché le femmine riproduttive, e gli orsi in genere, ricercano aree ricche di cibo, che non sono dentro parco, ma fuori, come le zone agricole con frutteti e le aree con bestiame al pascolo, in cui trovare carcasse di grandi dimensioni. Invece il disturbo umano non sembra avere alcuna influenza sulla loro presenza.
Un altro fenomeno, molto preoccupante, è l’aumento degli orsi nei paesi e degli orsi che si alimentano di rifiuti.»
In pratica, una sconfessione sia delle autorità che gestiscono il Parco Nazionale d’Abruzzo, sia di quelle romane che dovrebbero almeno esaminare con più attenzione le informazioni “ufficiali” che gli giungono, anziché stare silenti e acquiescenti ed ostinarsi a non dare ascolto ai “portatori di interesse”. Un silenzio ed un comportamento riprovevole anche per il mondo ambientalista orsofilo ed i media compiacenti, che da anni tacciono quando si tratta di fare le pulci allo storico Parco Nazionale d’Abruzzo: SANTO PER PRINCIPIO!
Murialdo, 10 Settembre 2024
Franco Zunino
Segretario Generale AIW
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