1. L’Unione Europea ha infine stabilito che effettivamente in Europa si possano abbattere dei lupi; ovviamente non come prevenzione (sarebbe stato troppo bello!), ma solo di fronte ai danni che qualche individuo abbia commesso, e qualora ben identificato (non il danno, ma il lupo che lo abbia commesso!). In pratica, una presa in giro, e solo apparentemente giusta e democratica, in quanto alla base resta il problema che i lupi sono TROPPI, e non solo che fanno danni (questi sono conseguenziali!). Un poco quello che in Italia si è sempre fatto per i danni agli allevatori da parte di lupi ed orsi ed altri predatori, le cui autorità hanno sempre preteso la prova provata (spesso difficilmente identificabile, se non mediante ipotesi di plausibilità, ma che non fa “prova”!) prima di rimborsare i danni. Un comportamento che proprio in quanto “menefreghista” verso i danni che gli allevatori subiscono (e per anni hanno subito) non ha MAI impedito gli abbattimenti illegali ed anzi li ha favoriti, quindi con un effetto negativo proprio sulla protezione di questi animali. Ma così va il mondo nel nostro tanto osannato sistema “democratico” europeo!
  2. Fortunatamente ci sono paesi dove vera democrazia e senso pratico non mancano, sebbene i nostri soliti animalisti, proprio e solo in quanto tali e non certamente biologi faunistici o conservazionisti, ne contestano i metodi: in California, Oregon e Stato di Washington per salvare l’Allocco chiazzato (Strix occidentalis), specie ad alto rischio di estinzione, non si peritano di portare avanti una riduzione del competitore Allocco barrato (Strix varia) che piano piano ne sta occupando l’areale e mette a rischio il primo, sia perché molto più grandi e aggressivi (al punto che pare che uccidano anche esemplari del minore e più raro), ma anche per competitività nella riproduzione e alimentazione. Ovviamente gli animalisti si sono messi a fare i sofisti se è il caso o meno di considerare la nuova specie invasiva visto che l’espansione pare sia stata favorita da azioni dell’uomo; questo per dire che se è stato spostamento naturale non è il caso di ridurne la presenza. In poche parole, guardando al dito anziché alla luna. Perché negli Stati USA della costa del Pacifico il problema non è stabilire se considerare o meno la specie quale indigena, ma il fatto che la sua presenza porta alla riduzione della specie più a rischio. Quindi, che gli allocchi barrati vanno ridotti di numero semplicemente per salvare gli allocchi maculati! In pratica, come si fa per ogni specie indigena quando la sua presenza eccessiva minaccia specie più rare, il Servizio per la Fauna ne vorrebbe autorizzare l’uccisione; una decisione peraltro condivisa anche da associazioni di ornitologi. Una logica di saggezza e praticità, e non già di ottuso e tergiversante animalismo sempre alla ricerca di soluzioni alternative (quasi mai efficaci!), il quale ultimo non latita neppure in America (e che subito è stato sposato da quello nostrano)!
  3. E non solo per gli Allocchi! In Canada, la Provincia di Alberta (Montagne Rocciose) dopo 18 anni di proibizione all’abbattimento del Grizzly (o Orso bruno), il governo ha ridato il via libero alla riduzione del numero di questi plantigradi (ovviamente sotto controllo delle autorità), e per la semplice e logica ragione che possono diventare pericolosi per l’uomo e dannosi per gli allevatori (ben 104 attacchi di orsi neri e grizzly tra il 2000 e il 2021). Ovviamente anche là gli animalisti e anticaccia si sono subito opposti, e, come avviene da noi, sempre con motivazioni da arrampicate sugli specchi: i soliti “approcci scientifici”, che il più delle volte vogliono semplicemente dire beccativi (le persone aggredite!) i danni e zitti e mosca in nome della preservazione della specie (che peraltro non è affatto a rischio, visto che gli uffici addetti alla fauna ne controllano e monitorano lo status prima di decidere tali forme di interventi: negli stessi anni la popolazione di grizzly dell’Alberta sarebbe passata dagli 800 ai 1.150).
  4. E che dire del Giappone? 219 attacchi a persone da parte degli orsi solo nei primi quattro mesi di quest’anno! Tanto che il governo ha deciso di semplificare le norme che almeno consentano l’uccisione degli orsi che frequentano le aree abitate e, pare, anche e proprio per cercare di predare lo stesso uomo! Questo, tanto più che i numeri che formano le popolazioni delle due specie di orso che vivono in Giappone si sono triplicate dal 2012 ad oggi (44.000 esemplari per l’orso nero), e raddoppiata quella degli orsi bruni dal 1990 (11.700 esemplari). Inutile dire che anche in Giappone le hanno provate tutte per fare allontanare gli orsi dalle zone abitate. Ovviamente dando retta alle solite proposte palliative degli animalisti (che non hanno mai risolto uno di questi problemi in tutto il mondo!), per concludere che l’unica soluzione è quella di sempre ed antica: autorizzarne l’uccisione di un certo numero. Una soluzione che è l’unica ragionevole da applicare anche dai noi, almeno in Trentino dove gli orsi importati dalla Slovenia non sono affatto a rischio di estinzione (visto che proprio in Slovenia li si abbattono regolarmente proprio per tenerne basso il numero), visto che i problemi creati sono gli stessi del Giappone e del Canada (per non dire degli USA, della Slovenia e della Romania!). Solo in Italia resta un tabù uccidere orsi e lupi per difendere i diritti dei cittadini!
  5. E del problema dei diritti delle collettività locali, da noi sempre calpestati in nome di quelli della gente di città e della politica quando si parla di istituire aree protette? Problema sempre risolto con l’imposizione di vincoli motivandoli con l’importanza di salvare patrimoni di valore collettivo… ma facendone pagare lo scotto ai singoli cittadini o alle piccole comunità! Proprio in questi anni (maggio 2021) la politica USA del governo Biden e della sua Ministra Deb Haaland (una nativa americana) ha fatto la storia riconsegnando, al popolo nativo confederato Kootenai e Salish della Riserva Flathead (Stato del Montana) il National Bison Range, un’area protetta che gli era stata sottratta nel 1908 proprio con la motivazione di voler preservare uno scampolo (8.000 ettari) della grandi praterie e dei suoi bisonti. Un gesto, quello del governo Biden, che è esattamente il contrario di quello che avviene da noi, dove lo Stato sottrae ancora, almeno di fatto, la terra ai privati ed ai Comuni per istituire aree protette… per il bene di TUTTA la collettività! E la chiamiamo democrazia, e certamente lo è, ma certamente non liberale!

Murialdo, 13 Luglio 2024

Franco Zunino
Segretario Generale AIW

13 luglio 2024

Lupi, Allocchi e Orsi… e democrazia

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6 luglio 2024

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In merito all’oggetto, si ringrazia l’amministrazione comunale di Barrea per la nota di riscontro alla nostra istanza del 28 giugno scorso; segno di un rispetto verso chi, pur protestando, si preoccupa della preservazione dei beni che un Parco Nazionale ha mandato di proteggere e gestire a nome di tutti i cittadini; cosa che, almeno finora, non depone altrettanto meritoriamente per gli organi pubblici competenti … Continua a [ Clicca Qui ]
24 giugno 2024

Supplemento a Wilderness/documenti L’AREA WILDERNESS ALTA VAL MAREMOLA

Pieghevole edito in occasione della pubblica presentazione delle Aree Wilderness Alta Val Maremola e Monte Carmo (Savona), con il quale viene spiegata la funzione di queste aree quali esempi di quella che è stata definita “Vera Conservazione”. Del formato di 21×30 cm, si tratta di un pieghevole con numerose illustrazioni a colore. E’ disponibile ad € 5,00 di donazione, spese di spedizione comprese
29 gennaio 2024

Riserva Regionale Adelasia – Nuova lettera di opposizione alla Gestone forestale

La presente Associazione, che da tempo si è opposta ed ha segnalato abusi o, quanto meno, discutibili interventi di gestione forestale ed urbanistica nell’area della Riserva in oggetto (si vedano lettere del 9 e 15 marzo 2023… tutt’ora rimaste senza una risposta!), sente il dovere ancora una volta di gridare alla vergogna dopo la lettura, sugli organi di stampa (vedasi l’allegato 1) di quanto ha recentemente enunciato il Sindaco di Cairo Montenotte (Comune gestore per delega della Provincia di Savona, a sua volta delegata dalla Regione) durante un convegno (internos?) in merito alla futura gestione della suddetta Riserva Naturale Regionale. […]