L’avevamo previsto, noi e tanti altri (ma non ci voleva un genio per prevederlo, almeno per chi abbia un poco di conoscenza del comportamento animale imparato in natura e non sui banchi di scuola): Juan Carrito è stato ancora una volta catturato e, infine, non più trasferito nella “wilderness” in cui i nuovi “esperti” sognano di far vivere gli ultimi orsi marsicani, costringendoli, appunto, a ritornare a cibarsi di erba, frutti selvatici, bacche, carcasse di animali predate dai lupi e, magari, anche qualche predazione diretta, se gli ava bene; ovvero, quello che succede nel Parco Nazionale dello Yellowstone e che invece da MILLENNI non succedeva più nel territorio che da cento anni è Parco Nazionale d’Abruzzo.

Ora lo hanno trasferito nel recinto di Palena per cercare poi di riinserirlo in natura, ma questa volta nel Parco della Majella. In pratica, gli faranno cambiare casa sperando che non ritorni più a Roccaraso: come se Roccaraso non fosse a due passi dalla Majella! E come se Juan Carrito, già addomesticato dandogli un none d’uomo, non avesse memoria genetica; quella memora genetica che porta quelli della sua specie a ricordare che per millenni si cibavano di pecore, mais, grano, lupinella, carote, ecc. Chissà se il povero Juan Carrito avrà la capacità di depennare dal suo cervello il ricordo dei pollai, conigliere e cassonetti di immondizia che ha imparato fin dalla sua più tenera età!

E ‘ una sfida, che gli “esperti” sperano di vincere, magari poi per trarne uno studio da pubblicare in qualche prestigiosa rivista e poi inserire nei loro curriculum; ma quanto è probabile che vincano questa sfida? Non lo sa nessuno. Ma noi siamo disposti a scommettere che la perderanno, e che poi, ancora una volta liberato nella selvaggia Majella, passo dopo passo Juan Carrito ritornerà a Roccaraso e/o a Villalago o Ortona dei Marsi. Dopo di ché gli “esperti” provvederanno ad una nuova cattura, e, allora, sarà il finale di Sandrino: condannato a fine pena mai, nel recinto di Palena o in quello dove morì Sandrino, a Villavallelonga. Per concludere: una promessa. Un giorno scriveremo la storia di Juan Carrito, come già scrivemmo quella di Morena; e fu la storia di un fallimento, oggi già messo nel dimenticatoio!

  1. Ovviamente, per intanto sui media si sono elencati tutti i supposti responsabili di questa storia con finale ancora da scrivere; e, guarda caso, ci sono tutti meno i VERI responsabili di una gestione fallimentare ormai da decenni. Ecco, è così che non si risolvono i problemi; ovvero, quando ci si ostina a non voler andare alle loro radici!

Murialdo, 7 Marzo 2022

Franco Zunino
Segretario Generale AIW
(già primo studioso sul campo dell’Orso marsicano)

7 marzo 2022

Juan Carrito: la storia si ripete!

L’avevamo previsto, noi e tanti altri (ma non ci voleva un genio per prevederlo, almeno per chi abbia un poco di conoscenza del comportamento animale imparato in natura e non sui banchi di scuola): Juan Carrito è stato ancora una volta catturato e, infine, non più trasferito nella “wilderness” in cui i nuovi “esperti” sognano di far vivere gli ultimi orsi marsicani, costringendoli, appunto, a ritornare a cibarsi di erba, frutti selvatici, bacche, carcasse di animali predate dai lupi e, magari, anche qualche predazione diretta, se gli ava bene; ovvero, quello che succede nel Parco Nazionale dello Yellowstone e che […]