Chiunque utilizzi il servizio e-mail o WhatsApp o ogni altro metodo per inviare messaggi veloci (ormai, guai usare ancora lettere cartacee!) non potrà negare di essere quasi giornalmente subissato di appelli in difesa della natura, degli animali o dei parchi ed aree protette in generale. Una caterva di segnalazioni, spesso raccolte navigando in Internet (dove ormai si possono segnalare fatti provenienti dal mondo intero, ma sempre senza alcun costrutto ai fini della conservazione della natura!), per non dire poi delle richieste di firme per appelli d’ogni genere, ma che, ripeto, per la difesa della Natura non servono assolutamente a nulla o servono molto poco! Meri “passacarte” e mere soddisfazioni egocentriche di chi rilancia queste notizie o lancia questi appelli, senza alcun costrutto al fine di impedire i danni alla natura che segnala! Anche perché questi appelli e segnalazioni perlopiù finiscono per lasciare il tempo che trovano, al massimo sono inoltrati da uno all’altro, tutti convinti di aver fatto qualcosa di buono per la natura. Tutti sempre speranzosi che siano altri ad intervenire e, cosa ancora più riprovevole, che altri si “sporchino le mani” con le autorità facendosi dei nemici, spesso anche a livello locale quando le cose segnalate riguardano fatti loro vicini o vicini ai loro interessi! Un tempo chi veniva a conoscenza di questi misfatti o progetti di futuri misfatti, provvedeva a scrivere personalmente alle autorità o a chi di dovere o facendolo a nome delle associazioni di cui faceva parte per far conoscere la loro protesta, contrarietà e, magari, anche disponibilità a scendere in piazza. Oggi le autorità possono dormire sonni tranquilli: più nessuno scrive loro! Al massimo si stilano pomposi documenti che prevedono programmi generalizzati per la difesa della natura, o manifestazioni di piazza, ma nessuno che pensa più al bosco o all’albero dietro casa! Solo seghe mentali fatte rimbalzare da uno all’altro, tutti in attesa del fesso che scriva e, nero su bianco, firmi denunce ed esposti per cercare di impedire le cose o i fatti denunciati. Magari per sentirsene poi artefici loro, per interposte persone, ma nella certezza ipocrita di avere le mani pulite non essendosi esposti in prima persona! Che tristezza!
 
Oltretutto, mai che inviino almeno un traccia sul cosa scrivere, o  indicare le autorità a cui scrivere, per cui anche chi vuole fare qualcosa deve trovare prima le informazioni sui misfatti (che quasi mai sono segnali nelle giuste modalità, con indicazione dei colpevoli o delle esatte località) e poi trovare anche gli indirizzi delle autorità a cui scrivere!  
 
E che dire delle continue  lamentele per le nomine nelle dirigenze e presidenze dei Parchi, come se fosse questo il vero problema delle aree protette, mentre è notorio che sia, o dovrebbe essere, se fossimo un Paese veramente libero e democratico, l’acquisto ed affitto dei terreni per una seria conservazione dell’ambiente e delle bellezze naturali. Invece no, si ignora e magari anche si nega il Concetto di Wilderness su cui si basano le migliori e più democratiche aree protette del mondo (le Aree Wilderness americane), e si esaltano i SIC e ZSC europee) che sono le aree protette più antidemocratiche del mondo. Questa è l’Italia e l’Europa dell’ambientalismo post 2000!
 
Eppure, se si leggono riviste specializzate (ne esistono in quantità incredibile, in ogni campo!), mai che vi si trovino articoli in difesa di luoghi o cose naturali; eppure sono milioni le persone che frequentano o utilizzano il mondo della natura per i loro egoistici e spesso ludici quando non interessati (alpinisti, camminatori, escursionisti, fotografi, osservatori di uccelli e fauna, cacciatori, pescatori, raccoglitori di funghi, asparagi e frutti del sottobosco), tutti pronti a godersi e a sfruttare la natura sotto ogni forma ma nessuno disposto a combattere per salvarla come un tempo facevano gli amanti della natura; al massimo, tutti coalizzati contro la caccia. E la caccia a sua volta, va riconosciuto, sempre inerte nella difesa del territorio e dell’ambiente, e i cacciatori inutili ed inerti ed invisibili “sentinelle”!
 
Però tutti vorrebbero salvare il Pianeta,… alla condizione che le battaglie le facciano gli altri!
 
Questo è l’ambientalismo moderno, dove la battaglia per il clima (che non crea nemici!) ha preso il posto delle battaglie per la natura “dietro casa”, contro dighe, impianti eolici, strade e tagli forestali, o la cattiva gestione di aree protette!
 
Murialdo, 2 Luglio 2021                                                
Franco Zunino
Segretario Generale AIW
2 luglio 2021

MA ESISTONO ANCORA I PROTEZIONISTI DELLA NATURA ?

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