Si sa, quello di mistificare i fatti è un metodo che in Italia è ampiamente utilizzato da tutti i giornali e giornalisti schierati, contando sulla fretta dei lettori nel leggere le notizie e, non poche volte e purtroppo per molti di loro, sulle loro posizioni preconcette, per cui se si crede in una persona o in un potere, queste dicono sempre la verità per principio.

Ecco, con l’Orso marsicano sono anni che succede lo stesso. Ci sono da una parte le autorità, che in quanto tali non possono che essere per principio “autorevoli” e quindi vere le notizi da loro diffuse, dall’altra ci sono gli oppositori o i contestatori delle verità “ufficiali” che proprio in quanto tali, spesso vere non sono affatto.  Sono notorie le famose veline, cioè quei messaggi o note che il potere passava e ancora passa al mondo del giornalismo affinché si diffondano e non diffondano o “adattino” notizie comode o scomodo a seconda dei casi.

Recentemente il Parco Nazionale d’Abruzzo ha diffuso alla stampa una nota della studiosa Maria Tortora (che  già in passato si è avuto modo di contestarne le dichiarazioni). Quale conoscitore dei luoghi e dell’animale, non posso esimermi dal commentarla là dove la stessa sembra, appunto, mistificare certe verità per adattarle al desiderata del potere.

La domanda (virgolettata, quindi presa da chi?) che presenta la nuova sua presa di posizione è emblematica, da classica velina del potere: «Gli orsi si avvicinano ai paesi in cerca di cibo e per la fame, allora perché non gli mettono da mangiare?!» Pezzo poi trasformato in un titolo anche peggiore: «Gli orsi si avvicinano ai paesi per la fame? No, gli orsi bruni marsicani non stanno “morendo di fame”.»  E già entrambi contengono una mistificazione, perché nessuno hai mia scritto o detto che gli orsi abbiano “fame” nel senso che gli si è voluto dare e meno ancora che stiano “morendo di fame”. Ovvero, con un fame inteso negativamente, ma, caso mai, nel senso di ricerca del cibo facile, piacevole e abbondante. Cosa che è ovvia per qualsiasi animale e anche per l’uomo.  Infatti la presenza degli orsi nei paesi è perché essi vanno a cercare nei pressi dell’uomo quel cibo facile, gustoso e abbondante a cui erano abituati da immemore generazioni, consci che l’uomo glie li procurava seminando campi e pascolando greggi. Ovvio che non trovandoli più in natura (leggasi pascoli montani e aree agricole marginali alle foreste), li vada a cercare dove vive l’uomo, visto l’abbinamento: cibo facile e gustoso=uomo che fanno gli orsi (perché stupidi non lo sono affatto!).

La suddetta studiosa si dilunga poi nel dimostrare che in realtà in natura gli orsi possono disporre di una infinità di risorse. Cosa che il sottoscritto ha già avuto modo di documentare ben quasi 50 anni or sono nel suo primo (in assoluto!) studio sull’Orso marsicano. Quindi, la suddetta studiosa scopre solo l’acqua calda, peraltro scorrettamente, visto che non cita il fatto che uno studioso precedente era già giunto prima di lei alla stessa conclusione (e ciò non è corretto per una studiosa!).

Purtroppo, quello che la studiosa non dice è quali siano secondo lei le ragioni del perché gli orsi marsicani negli ultimi anni (uno o due decenni) stiano sempre più abbandonando le aree naturali dove il suddetto cibo è abbondante (ripeto: cosa già confermata quasi cinquant’anni or sono dal sottoscritto!) e vadano invece a cercarlo nei paesi. Che poi è la vera cosa che andava spiegata.

Purtroppo per la studiosa, quello che lei definisce “sviluppo dei meccanismi di adattamento” è proprio la spiegazione del perché gli orsi dai pascoli alle ex aree agricole di fondovalle ora scendono nei paesi! E poi, quali sarebbero i “tantissimi motivi che spingono un orso a frequentare un paese per alimentarsi” secondo lei? Perché non ce li dice, anziché dilungarsi nello spiegare come questo fenomeno lo si debba considerare normale?

    Senza ignorare il fatto che è GRAVISSIMO dover leggere, dopo ben 50 anni di studi e ricerche, che le autorità “ancora non abbiano realizzato uno studio sulla disponibilità alimentare complessiva dell’area del Parco”! Non era forse il caso di effettuare un tale studio anziché sperperare milioni di Euro (si ripete, qualcuno ha scritto trai 10 e i 15 milioni di Euro!) in catture, radiocollari satellitari, convegni, pubblicazioni in tema, automezzi, ecc.?

La stesa precisa che in base ai ritrovamenti di escrementi risulta agli studiosi che gli orsi “consumano un’alta varietà di cibo di qualità” (quale sia questa qualità però non ce lo dice!). E conferma che non sarebbe “stata trovata alcuna prova scientifica di stress nutrizionale e di dipendenza da risorse alimentari antropogeniche”. Ovvio, gli escrementi trovati in natura non potevano averle visto che nell’area del Parco semine e pastorizia sono praticamente spariti! Ma non solo, essa ignora che gli orsi non cercano il cibo nei paesi perché hanno fame, come sembra voler far credere che gli oppositori sostengono, ma perché cercano quel cibo “facile, abbondante e gustoso” che era l’uomo a procurargli. Quel cibo antropogenico (tanto per parlare scientifico!) che da anni il sottoscritto sostiene che gli vada favorito (“Recinti Finamore”!), se si vuole salvare questa popolazione di orsi!

Lo ripeto, visto che lo ho già scritto e detto altre volte, si faccia l’esperimento con un bambino: gli si metta da una parte un gelato, e dall’altro un piatto di spaghetti, e si veda verso quale tavola egli si dirigerà prontamente! Si avrà la risposta a quella domanda a cui né la studiosa né le autorevoli autorità del Parco hanno ancora saputo rispondere con… autorevolezza!

Ma non solo, si faccia anche la contro prova: si metta su un tavolo delle golosità che il bambino ancora non conosce, e sull’altro golosità meno appetitose ma che lui conosce, e si guardi da che parte si fionderà il bambino! Gli orsi non sono meno stupidi dei bambini in quanto a desiderio alimentare!

La studiosa ci comunica poi, tramite il Parco, la conferma da loro raggiunta (e probabilmente li pagano anche!) che gli «orsi bruni marsicani non stanno ‘morendo di fame’». Bella scoperta: nessuno lo ha mai dichiarato! Facile smentire cose mai dichiarate!

Resta l’inspiegabile mistero del come mai l’orso marsicano che non aveva MAI PRIMA frequentato i paesi in cerca di cibo, oggi lo faccia in maniera quasi SPASMODICA! Ecco, su questo dovrebbero affaccendarsi i nuovi studiosi se vogliono scoprire qualcosa di non ancora scoperto, e darci una spiegazione su questo fenomeno NUOVO della vita degli orsi marsicani!

Fenomeno NUOVO che è il VERO motivo per cui tanta gente nei paesi del Parco si fa delle domande e cerca di darsi delle risposte. Ecco,  LE DIANO LORO QUESTE RISPOSTE! E CHE SIANO PROVATE E CONVINCENTI, non già illazioni o mistificazioni!

Tanto più che la studiosa Tortora incolpa la gente di «conoscere poco il fenomeno della confidenza» degli orsi. E allora sorge spontanea una domanda: ma allora, perché chi lo conosce non da alla gente e alle autorità superiori e ai media una spiegazione su questo fenomeno?

Murialdo, 7 Ottobre 2020                                                 Franco Zunino

                                                                                 Segretario Generale AIW

                                                      (primo studiso sul campo dell’Orso marsicano)

7 ottobre 2021

Orso marsicano: come ingannare la gente… mistificando i fatti!

Si sa, quello di mistificare i fatti è un metodo che in Italia è ampiamente utilizzato da tutti i giornali e giornalisti schierati, contando sulla fretta dei lettori nel leggere le notizie e, non poche volte e purtroppo per molti di loro, sulle loro posizioni preconcette, per cui se si crede in una persona o in un potere, queste dicono sempre la verità per principio. Ecco, con l’Orso marsicano sono anni che succede lo stesso. Ci sono da una parte le autorità, che in quanto tali non possono che essere per principio “autorevoli” e quindi vere le notizi da loro […]