Un giornale on-line della Valle del Sagittario (zona esterna orientale del Parco Nazionale d’Abruzzo): Il Gazzettino Quotidiano, per dare una risposta ad un lettore ha richiesto a Franco Zunino un proprio punto di vista sul perché mentre gli orsi del Trentino sono tendenzialmente aggressivi, ciò non è per l’Orso marsicano. L’intervento, pubblicato nel numero del 3 luglio scorso, che si riporta qui di seguito, è stato pubblicato nel suddetto Gazzettino on line ed è visitabile all’indirizzo: www.valledelsagittario.it   
 
CARO DIRETTORE (del Gazzettino della Valle del Sagittario),
 
tramite il giornale online vorrei porre questo quesito a Zunino, segretario generale della Wilderness Italia.
Abito a Castrovalva, fascia di protezione esterna del parco, Patom e compagna bella, ho girato tutte le montagne del comprensorio, vado anche a caccia, mi è capitato spesso di incontrare l’orso da lontano e da vicino. L’orso ti guarda e poi si allontana e mentre si allontana ogni tanto gira la testa per vedere che fai, ma non ti aggredisce.
Non c’è memoria di aggressioni all’uomo nelle nostre zone.
Ultimanente a Villalago c’è un’orsa con quattro cuccioli che se ne sta beata e tranquilla a farsi fotografare, con i cuccioli al seguito. Dovrebbe reagire alla presenza dell’uomo ma non lo fa.  
Ora le chiedo a cosa è dovuto il comportamento così aggressivo degli orsi in zona Alpi?
Saluti, Antonio Genovese.
Risposta di Franco Zunino

Il comportamento poco e per nulla aggressivo dell’Orso marsicano ha una ragione biologica ed una comportamentale. Innanzi tutto è dovuto al carattere degli animali, probabilmente anche legato alle loro dimensioni, ma anche all’antica frequentazione e convivenza con l’uomo nel mondo rurale e ambientale abruzzese, che è meno selvaggio di quello alpino; infatti gli orsi sloveni (non trentini!) che stanno creando problemi in Trentino possiedono il carattere della popolazione originaria dei Balcani o comunque Est Europa, i quali, appunto, hanno un carattere più aggressivo e vivono anche in luoghi meno soggetti alla vita dell’uomo. Così come è per i grizzly americani o gli orsi bruni dell’Alaska. C’è poi un altro aspetto, che è sempre caratteriale: gli orsi come tutti gli animali delle popolazioni meridionali sono meno aggressivi e meno timidi nei riguardi dell’uomo, ad esempio, in Abruzzo anche i Camosci hanno un comportamento meno schivo del Camoscio alpino. Per quanto riguarda l’Orso marsicano, negli ultimi anni è poi subentrato anche una forma di indiretto “addomesticamento” causato dalle continue e frequenti manipolazioni da parte dell’uomo (catture e ri-catture) per cui alcuni individui (ma sono ormai quasi tutti!) hanno lentamente perso l’istintivo timore dell’uomo; due, la necessità di frequentare sempre più i centri urbani per procacciarsi il cibo di cui l’orso si è reso conto essergli messo, si fa per dire, a disposizione da parte dell’uomo. Un tempo anche gli stazzi di pecore ed i campi coltivati erano certamente attrattori alimentari che l’orso ha abbinato all’uomo, ma in questi casi, non aveva la necessità di scendere proprio nei paesi, e si limitava a frequentare stazzi e campi durante le ore di quiete (notturne o tardo serali e fino all’albeggiare. Oggi questo scenario è mutato con la quasi estinzione della pastorizia ovina ed il totale abbamdono dei campi coltivati, e quindi l’orso, ben conscio che fosse l’uomo a procacciargli quegli alimenti, è costretto ad affacciarsi direttamente tra le case sperando di trovarli, e dove ha imparato che esistono altre “fonti” appetitose (pollai e conigliere), più delle risorse naturali che, sebbene presenti in montagna, sono, appunto, meno appetitose e meno abbondanti in poco spazio. Il rispetto, poi, dell’uomo, che ha capito che l’orso ha diritto di vivere (e gli abruzzesi – gente sensibile – questo diritto non glielo hanno mai negato!) ha inculcato in loro la non paura dell’uomo. In fondo, è successo all’orso quello che è successo all’uomo: l’orso non ha più paura dell’uomo, e l’uomo non ha più paura dell’orso! Solo che… resta da chiederci se ciò sia un successo o una sconfitta! In quanto, se l’uomo vive nei paesi e nella civiltà da lui creata in modo, non nascondiamocelo, sempre più esasperata, l’orso dovrebbe vivere in montagna quale è il suo mondo originario, dal quale non si è mai allontanano o evoluto, cosa che invece ha fatto l’uomo! In pratica, ad ognuno il proprio posto per una convivenza possibile.
 
Murialdo, 4 Luglio 2020

Franco Zunino

Segretario Generale AIW
Primo studioso sul campo dell’Orso marsicano
6 luglio 2020

SULL’AGGRESSIVITA’ DEGLI ORSI BRUNI IN ITALIA: UNA DIVERSITA’ CHE FA RIFLETTERE

Un giornale on-line della Valle del Sagittario (zona esterna orientale del Parco Nazionale d’Abruzzo): Il Gazzettino Quotidiano, per dare una risposta ad un lettore ha richiesto a Franco Zunino un proprio punto di vista sul perché mentre gli orsi del Trentino sono tendenzialmente aggressivi, ciò non è per l’Orso marsicano. L’intervento, pubblicato nel numero del 3 luglio scorso, che si riporta qui di seguito, è stato pubblicato nel suddetto Gazzettino on line ed è visitabile all’indirizzo: www.valledelsagittario.it.        CARO DIRETTORE (del Gazzettino della Valle del Sagittario),   tramite il giornale online vorrei porre questo quesito a Zunino, segretario generale […]
2 luglio 2020

AREA WILDERNESS
MONTE CAVALLO-ROCCE BIANCHE

1 luglio 2020

AREA WILDERNESS
CATENA DEI MONTI ACTZE

27 giugno 2020

LA FOCA MONACA ALLA CAPRAIA: SUBITO SVENDUTA AL TURISMO (O DIO SOLDO)!

Fa riflettere la notizia dell’avvistamento di una Foca monaca in una grotta dell’Isola di Capraia diffusa dalla Presidenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ma non per la bella notizia riferita alla presenza dell’animale, bensì per quanto hanno scritto le autorità del Parco, segno di come in Italia i Parchi Nazionali siano soprattutto intesi come aree di ricreazione turistica e, peggio di, affarismo turistico; altro che tutela dei patrimoni ambientali, faunistici, botanici e paesaggistici come dovrebbe essere, se fossimo un Paese serio ed avessimo dei Parchi Nazionali seri e  non solo tali di nome! Al solito, l’America insegna (furono i loro […]