Una notizia sulla stampa locale della Val Bormida dimostra ancora una volta lo spirito affaristico che in Italia sta dietro alle iniziativa di tutela della Natura, per cui per i politici le aree “protette” non sono tali, ma solo iniziative per giustificare stanziamenti (spesso sperpero di danaro pubblico!) per opere e appalti giustificati con finalità di salvaguardia, mentre invece si tratta solo di parvenza; la realtà è esattamente il contrario: ovvero, opere a danno delle aree “protette”. L’ultimo esempio è lo stanziamento di fondi regionali (si parla di ben 6 milioni e mezzo di euro!) per la sistemazione di alcune strade forestali in aree SIC con la scusa di una discutibile “prevenzione dei danni boschivi, contro il dissesto idrogeologico e per il mantenimento della viabilità forestale”. “Manutenzione e valorizzazione”, come hanno scritto i giornali, di cui magari non c’è neanche bisogno visto che si tratta di strade esistenti e già percorribili da mezzi meccanici anche di una certa dimensione, ma, è forse questo lo scopo dei SIC? Ed anzi, siamo certi che i lavori che si faranno non finiscano per danneggiare quel mantenimento degli habitat di cui la Direttiva habitat dell’UE fa obbligo agli Stati firmatari? In fondo, trattandosi quasi sempre di terreni privati, non sarebbe più logico che l’autorità pubblica stanziasse gli stessi soldi per comprarli e, così, assicurarne la protezione? Poi tutti i giorni leggiamo di mancati tagli alla spesa pubblica: se non si tagliano opere INUTILI come queste vuole dire che, destra o sinistra, centro o 5s, non c’è proprio più speranza!

1 novembre 2019

VAL BORMIDA – INIZIATIVE A TUTELA DELLA NATURA O PURO BUSINESS??

Una notizia sulla stampa locale della Val Bormida dimostra ancora una volta lo spirito affaristico che in Italia sta dietro alle iniziativa di tutela della Natura, per cui per i politici le aree “protette” non sono tali, ma solo iniziative per giustificare stanziamenti (spesso sperpero di danaro pubblico!) per opere e appalti giustificati con finalità di salvaguardia, mentre invece si tratta solo di parvenza; la realtà è esattamente il contrario: ovvero, opere a danno delle aree “protette”. L’ultimo esempio è lo stanziamento di fondi regionali (si parla di ben 6 milioni e mezzo di euro!) per la sistemazione di alcune […]