DIBATTITO VIA FACEBOOK TRA MOUNTAINBIKER E FRANCO ZUNINO
Si suppone che per parlare si debba avere conoscenza dei temi di cui si vuole trattare… indi per cui presumere che un percorso di MTB necessiti di strade o “autostrade” è palese scarsa conoscenza dell’argomento; basti chiedere a qualsiasi appassionato e non necessariamente professionista se un percorso MTB sia più apprezzato in versione single-track tecnico (dunque da percorrere a basse velocità) o in forma di pista forestale trattorabile…. personalmente percorro parecchi km all’anno in MTB spaziando anche in paesi esteri della comunità Europea, non ultimo all’interno di svariati parchi sempre all’estero (documentabile con foto e tracciati GPS), beh devo dire che i vicini di casa europei non hanno certo paura di un single track in un bosco, che per lo più è talmente celato che se non recensito diventa improbo rintracciarlo, ne temono quanta gente possa giungere a visitare una determinata area, anzi preferiscono il turismo poiché genera soldi che possono essere reinvestiti nella manutenzione e nella cura dei parchi, inoltre molti amanti della bicicletta da montagna (per usare un italianismo) sono in primis amanti della Natura, apprezzandone anche l’aspetto più soft che concede una tranquilla passeggiata in un bosco. I cugini Francesi avrebbero molto da insegnarci riguardo la valorizzazione del territorio e l’integrazione con gli sport montani e non, ma noi non sappiamo apprezzare. Comunque per dirlo con una metafora, non smetto di sperare che un giorno si impari a fare come i Giapponesi negli anni ‘70 ed ’80 …ovvero copiare dai vicini e poi fare meglio!! “Sapientis est mutare consilium”
Stefano Alessio
Nulla da dire se gli itinerari MTB sono su strade o piste forestali. Diverso è il discorso per i sentieri, che in molti Parchi sono proibiti, ed assolutamente lo sono nelle Aree Wilderness americane (ed una ragione ci deve pur essere!), tanto che solo ora con il Presidente Trump si sta cercando di farle aprire alle MTB: cosa che gli ambientalisti americani sperano di impedire (ed io mi auguro che ci riescano!).
Franco Zunino
Guardi sig. Zunino, non so lei ma io ho vissuto un anno negli Stati Uniti ed ho avuto modo di andare in MTB sui sentieri di vari parchi americani negli stati di: New York, Massachusetts e Vermont e le assicuro che i sentieri erano aperti alle MTB per non parlare che in alcuni luoghi avevano persino attrezzato dei simil Bike-park con tricks e jump …é Notare Bene… l’amministrazione all’epoca era quella di Clinton, buffo no? Certamente c’erano sia allora come tutt’oggi alcuni sentieri chiusi al transito, ma erano assai limitati così come anche in Francia, ma quello che ho sempre potuto osservare è che non c’è mai stata una preclusione totale senza se e senza ma. Dunque volendo considerarci esseri evoluti e migliorabili forse sarebbe meglio cercare di concentrarsi sulle possibili convivenze anziché su una lotta per ripicche. Chioso facendo presente che ho voluto portare la mia esperienza personale perché ritengo corretto che tutti quelli che si appassionano a questo tema debbano avere informazioni più oggettive possibili, indi per cui sono ben accetti i commenti di chiunque abbia avuto modo di vivere esperienze all’estero.
Resta sempre valido il “sapientis est mutare consiglium”
Stefano Alessio
Non serve nulla essere vissuti un anno in America, se non si conosce TUTTA la realtà americana, specie quella ambientalista. Le confermo che in gran parte dei Parchi americani (Statali, Nazionali e Rifugi Faunistici) ed in TUTTE le Aree Wilderness (50 milioni di ettari!) le MTB sono PROIBITE. In ogni modo, anche noi non siamo per una “preclusione totale”, lo siamo per i SENTIERI: in Liguria ci sono migliaia di Km di strade campestri dove si può andare in MTB, non si capisce perché vogliate andare anche lungo i sentieri ed anche nelle aree protette, dove le MTB vanno considerate intrusione inaccettabile quando utilizzate, mi ripeto, lungo i sentieri. Ma soprattutto proibito deve essere il down hill o gravity.
Franco Zunino
Giusto allontaniamo le MTB da tutti sentieri (gente che sta in natura e se la suda) ed anzi lasciamo ampio spazio ai cacciatori che abbandonano rifiuti della pappata di mezzo giorno e cartucce ovunque… sulle montagne dove vivo andreste via con le tasche piene… e per gli USA beh neppure nello Yellowstone Park sono vietate le MTB, anzi hanno dei Trails (sentieri) dedicati: https://www.yellowstonepark.com/things-to-do/mountain-bike
Stefano Alessio
Ho scritto “in gran parte” dei parchi americani, non in tutti (e comunque su ben pochi itinerari in proporzione alla loro estensione). E resta il fatto che, ribadisco, il divieto è ASSOLUTO per 50 milioni di ettari di Aree Wilderness! E una ragione ci deve pur essere. Mentre vi è consentita la caccia. A voi la riflessione del perché. Dico solo, non dimenticatevi che le biciclette sono il primo passo verso le automobili, anche perché chi ama veramente la Natura, ci va a piedi e non fa dell’attrezzo un mito!
Franco Zunino
Wilderness Italia mi piace questa visione bici/auto è come dire fucile/carro armato… 👍🏻 quindi per continuare con le associazioni di idee potremmo dire, no bici = meno rischi di incidenti di caccia la domenica (ovviamente il pedone è un bersaglio meno rischioso perché in movimento lento e soprattutto fa muovere meno la fauna che è il pane del cacciatore)… e per chiosare con un Sillogismo Aristotelico: 1a premessa “se non c’è nessuno, ci può essere la caccia” 2a premessa “è wilderness e quindi non c’è nessuno” conclusione “wilderness uguale caccia tranquilla”… arcano svelato, mi piaceva solo capire, quindi per me il dibattito è chiarito è concluso cordiali saluti.
Stefano Alessio
Forse non sai che Wilderness è prima di tutto un NO ad ogni forma di strada e, quindi di mezzi stradali (perché le strade e, conseguentemente, le ruote, sono l’innesco della civiltà meccanica); difatti, fino a prova contraria anche le biciclette sono mezzi stradali, e non per nulla sono soggette ai codici stradali. E può, un tale mezzo, che sia su due o quattro ruoto, conciliarsi con la Natura integra e rispettata come faceva l’uomo quando andava a piedi o a cavallo? Purtroppo per voi, la caccia è antica quanto l’uomo (cosa che non è la biciletta!) ed i cacciatori vanno a piedi, per cui, ecco, anche, il perché la caccia sì le MTB No. La caccia sì anche perché tutti noi, per vivere, cacciamo, realmente o ritualmente (macellerie).
Franco Zunino
Per diritto di cronaca ora le contesterò solo le affermazioni errate: a) le biciclette sono soggette al codice della strada solo se percorrono strade, statali provinciali, comunali ecc. ed altresì lo è qualsiasi mezzo di trasporto compresi i pattini a rotelle e gli skate board in condizioni di ingaggio di strade pubbliche… e non ultimi anche i propri piedi sono soggetti al codice della strada in caso di attraversamento delle sedi stradali o in movimento sulle medesima magari durante il podismo…. b) Invece in quanto alla storia della caccia, mi scusi ma sto ridendo mentre scrivo, perché mi piacerebbe proprio vedere i cacciatori in vero spirito Wilderness nel mezzo del parco mezzi nudi con una pelle d’orso legata a tracolla ed una bella lancia a punta scheggiata (di pietra)… ma forse mi vuole insegnare che è nato prima il fucile e poi la gallina?? …quindi se wilderness per davvero, la caccia in area dovrebbe essere con lancia frecce o coltello di pietra!! poiché la battitura del ferro è avvenuta molti, ma molti secoli dopo la scoperta del fuoco e sempre a livello di preistoria (ovvero la nascita dell’uomo) i primi ominidi non cacciavano neppure, bensì si nutrivano di germogli e bacche facendo migliaia di Km a piedi che gli costava un apporto calorico sempre inferiore al procacciato; ragione per cui erano soggetti ad una magrezza quasi anoressica, ben diversi dai cacciatori odierni sovente sovrappeso muniti di 308 Remington con ottiche Leupold o Swarovski e di Radio per lo più in frequenza due metri (vietate dalle leggi sulle telecomunicazioni se non provvisti di patentino e ciò nonostante utilizzabili solo per uso amatoriale di prove di trasmissione) o talvolta PMR… la caccia in questa forma è decisamente impari; mentre uccidere un cinghiale con l’arco come per altro è concesso in America, allora si! si sta facendo qualcosa di veramente Wilderness!!!
Stefano Alessio
Contestare quello che non si è capito non serve a nulla. Ovvio che le biciclette devono rispettare il codice stradale solo sulle strade ufficiali. Il riferimento era per dire che sono mezzi in contrasto con la natura (e, ribadisco, per questo sono proibite in oltre 50 milioni di ettari di Aree Wilderness ed in molte altre forme di aree protette americane!). Lo spirito wilderness dei cacciatori è talmente reale che quasi tutti i diffusori della filosofia wilderness e della sua concreta applicazione conservazionistica erano cacciatori o non contrari alla caccia. Primo tra tutti Aldo Leopold che è ancora oggi ritenuto il MASSIMO ecologista di livello MONDIALE. I primi ominidi erano “quasi anoressici” e si nutrivano “di germogli e bacche” proprio perché non mangiavano carne (ma anche perché non avevano ancora imparato a come fare ad uccidere altri animali). Sono le MTB ad essere TOTALMENTE avulse dal contesto naturale come le moto e le automobili, che vi piaccia o meno. Fatevene una ragione. Ed auguratevi che in America la spunti Trump, così liberalizzerà anche i suddetti 50 milioni di ettari di territori selvaggi al vostro ludico divertimento (ovviamente lui lo fa solo per una questione di business, non certo per dare soddisfazione agli innamorati del vostro mezzo)!
Franco Zunino
Gian, forse questi signori non hanno ancora capito che se non si pulisce e se non si rendono ripercorribili i sentieri le foto al normale processo della natura le fanno dalle ciminiere della centrale di vado…. Non mi riesco veramente a capacitare di come certe persone abbiano una naturale propensione a ostacolare ciò che invece potrebbe essere utile a tutti… Però poi noi siamo i primi ad elogiare il gran lavoro e l’ottima organizzazione che hanno in riviera (per rimanere nelle vicinanze) o i nostri cugini d’oltralpe…evidentemente non hanno così tanto intoppi politico/burocratici…in un luogo dove già non c’è un CAZZO e dove il turismo potrebbe essere una risorsa (perché non abbiamo nulla da invidiare al finalese) invece che aiutare troviamo sempre qualcuno pronto a metterci i bastoni tra le ruote… Personalmente sono un cacciatore ed un bikers…e non me ne frega nulla di poter cacciare in modo Wilderness nella riserva dell’Adelasia…invece voglio poterci andare in mtb …su sentieri tracciati e che dovrebbero essere PERMANENTI!!!!Dato che sono regolarmente segnati con il consenso della provincia… Meno parole e più fatti….
Matteo Bonino
Un momento; non utili a tutti: utili agli appassionati delle MTB, che non vuole dire appassionati della Natura: una cosa amata non la si violenta! Né il Dio turismo (che poi è il Dio soldo!) deve divenire una scusa per tali violenze. E a caccia meglio sarebbe se ci si andasse in modo wilderness, che significa a piedi e senza mezzi meccanici o a motore. In una Riserva Naturale degna di questa definizione i sentieri vanno aperti, ma non stravolti come fanno i mountainbiker che li trasformano praticamente in strade, sia ampliandone le superfici con l’erosione delle ruote, sia sfrondando gli alberi marginali che infastidiscono i biker nei loro percorsi; e tanto meno vanno aperte piste da down hill o gravity (che peraltro la legge proibisce)!
Franco Zunino
Forse Franco Zunino non ha capito che i luoghi in cui lui vorrebbe portare il suo concetto di “wilderness” sono luoghi antropizzati da oltre 2000 anni a partire dai ligures montani e che solo nell’ultimo cinquantennio sono stati abbandonati a causa di una miope visione che con il miraggio dell’industria Ha causato lo spopolamento delle valli e la trasformazione di una millenaria civiltà contadina in popolo che ha perso le proprie radici. Per fortuna non è cosi per tutti e pian piano un gruppo di persone radicate nella valle dei casotti sta cercando con gran sacrificio di ripopolarla e riantropizzarla nel rispetto della natura circostante. Nessuno vuole togliere a f.z. e al comitato la lungimiranza ed il merito di aver salvaguardato il bacino del rio ferranietta in un momento storico in cui avrebbe corso il rischio di poter essere veramente sfruttato per le proprie risorse ma ora occorre rendersi conto che è meglio far fronte unito verso i veri “nemici” e non farsi battaglia per chi vuole salvaguardare il territorio. Le nostre porte restano sempre aperte per il dialogo.
P.s. se dopo anni di vostre sterili denunce ed esposti le istituzioni preposte non hanno mai trovato nulla che vado contro le leggi vigenti qualcosa vorrà ben dire. In primis che il lavoro volontario di cinghialtracks è tutto alla luce del sole e a norma di legge. Ciao Franco, un caro saluto.
Filippo Serafini
La legge è chiara, sebbene la si a possa sempre interpretare, e capisco anche i giudici che con tutto il lavoro che hanno, magari lasciano perdere le piccole infrazioni (purtroppo, siamo in Italia!). In quanto all’applicazione in Italia del Concetto di Wilderness, ti faccio presente che abbiamo già 108 realtà sparse in 10 Regioni, e questo qualcosa vuole dire; ed anche gli amministratori dell’ultima nostra Area Wilderness locale (Comune di Rialto) hanno ben accolto il divieto alle mtb sui sentieri interni: E anche questo qualcosa vorrà ben dire. Non è detto che ogni valle un tempo antropizzata (ma un tempo precedente ancora era wilderness!) debba ritornare ad esserlo: si potrebbe anche fare la scelta di un ritorno alla wilderness. E tanto più lo si può fare quando i terreni sono passati dalla proprietà privata a quella pubblica. Consentire il transito dell mtb lungo le strade forestali (non le antiche carrarecce rimaste tali, oggi equiparabili a sentieri!) mi sembra già un buon compromesso per il turismo in mtb. Una Riserva Naturale deve prima salvaguardare la biocenosi, poi pensare ad un minimo di turismo. Altrimenti non è tale. In quanto al dialogo, noi siamo disponibili, ed anzi stiamo pensando ad un incontro con gli attuali amministratori comunali, con i quali, almeno personalmente, sono anche in sintonia politica.
Franco Zunino
Ma signor Franco Zunino non lo vuole proprio capire qui da NOI è una catastrofe non è una cosa naturale……per me ho chiuso con lei non troveremo MAI un punto di incontro!!
Gian Paolo Maggioni
Beh, non è che dimostri molto tolleranza. Spero solo che tu non sia di quelli che politicamente di questa parola si riempiono la bocca. Rendere i sentieri agibili ai turisti appiedati siamo non solo d’accordo, ma arcidaccordo: trasformali in “strade” per biciclette ci troverà sempre contrari! Bisogna avere il coraggio di dire il nostro vero pensiero: io l’ho detto e ridetto, non mi pare che sia così dall’altra parte! Se si nascondono i pensieri reconditi, non si potrà mai trovare una soluzione ai problemi.
Franco Zunino
…Sono invece una persona tollerante e in merito ai problemi non scrivo soltanto. E poi le ripeto venga a vedere cosa e successo qui da noi poi ne parliamo insieme con le attuali amministrazioni!!
Gian Paolo Maggioni
OK, accetto l’invito e vedrò di concordare una visita. Mi farò vivo appena possibile.
Franco Zunino
Wilderness Italia noi mercoledì ci troviamo alle 14 al bar Laura a Ferrania se viene ci farebbe molto piacere!!
Gian Paolo Maggioni
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