Adesso è lo stesso Parco Nazionale a proporsi. Mentre da un lato ignora il problema del danno ambientale che sarà inferto ad un settore della Piana con la realizzazione del nuovo depuratore di Pescasseroli e l’accettazione di una cava o sito di lavorazione di materiali inerti, dall’altro si propone come progettista di una manipolazione su tutta l’asta fluviale fino alle falde del Colle di Opi.

Sembra un’assurdità, ma è invece realtà. Il Parco Nazionale d’Abruzzo avrebbe approvato un SUO disastroso progetto ai danni della splendida Piana tra Opi e Pescasseroli. Alla base ci sono sempre i soliti finanziamenti della politica (questa volta regionali): come se con i soldi si potesse conservare la Natura manipolandola con ruspe, motoseghe e movimenti di terra!

La “Stazione Ornitologica Abruzzese – SOA” ha lanciato l’allarme con un proprio comunicato stampa. L’Associazione Italiana per la Wilderness non può che condividerlo e ne appoggia l’istanza che chiede alle autorità del Parco Nazionale di rinunciare al progetto, visto che con la scusa di una gestione che certamente è definita ecologica abbatterà anche stupendi alberi secolari di Salice bianco (per sostituirli con nuove pianticelle!) con la motivazione che sono senescenti e potrebbero schiantarsi nel greto del fiume (sic!), ovvero come se non fossimo in un’area protetta dove gli eventi della Natura dovrebbero essere ritenuti normali (dalla nascita del Parco quei Salici sono sempre caduti nel fiume!).

Saranno anche movimentati oltre 2.000 metri cubi di terreno (ma questo forse potrebbe essere un bene, un ripristino di stati ambientali).

Lo scopo? “Riqualificare” un ambiente naturale che di riqualificazione forse non ha propriamente bisogno, e caso mai l’unico bisogno è quello di è lasciare stare le cose come sono, avviate ormai ad rinaturalizzazione spontaneaPeraltro a costo zero! Ma forse il vero interesse sono proprio quei 207.000 Euro di appalti, per non dire degli “studiosi” o “tecnici” addetti al progetto, che certamente non lavoreranno gratis!

Certo, a parte l’abbattimento dei Salici e Pioppi “senescenti”, forse di veri e propri danni ambientali non si può parlare, a parte una certa manipolazione del tutto inutile (tane artificiali per i gamberi di fiume – di cui non hanno MAI avuto bisogno prima! –, palizzate di contenimento dei corsi d’acqua ed altri lavori minori). L’unica cosa saggia che lo stesso prevede è il rimboschimento di piante di Salici e Pioppi neri, che col tempo potrebbero poi venire a sostituire le piante senescenti che a mano a mano moriranno; e forse anche una certa riqualificazione delle sponde del Fiume Sangro là dove sono state imbrigliate e modellate artificialmente. Ma per fare questo non servirebbero oltre 200.000 Euro!

Oltretutto, questo accadrebbe in un’area dove è stato progettato il famigerato nuovo depuratore di Pescasseroli: da un lato lo scempio urbanistico della Piana; dall’altro lo scempio ambientale; e, più a monte, quello con un sito per la lavorazione di materiale estrattivo (cava)! Forse sarebbe stato meglio se il Parco Nazionale d’Abruzzo avesse pensato alla salvaguardia generale di questa Piana, anziché sostenerne la continua “moderna manipolazione”: bello è il mondo rurale antico, paesaggistico e ambientale di quella Piana!

Invece viene ignorato il suo vero problema, che è la realizzazione del nuovo depuratore su di un sito che apparteneva al fondatore del Parco Nazionale d’Abruzzo, il primo Parco Nazionale d’Italia: l’on. Erminio Sipari! Sito che la scrivente Associazione ha già formalmente proposto di dichiarare Monumento Nazionale alla sua memoria; tanto più che Lui lo aveva preservato sia inserendolo nel Parco Nazionale sia impedendo che lo allagassero con un lago artificiale. Oggi lo vogliono invece violentare, da una parte con un progetto di depuratore, dall’altra con un progetto di “riqualificazione”. Entrambi definiti “ECOLOGICI”: parola foglia di fico per indecenze!

Anziché intervenire per impedire la realizzazione in quel luogo del depuratore, è lo stesso Parco ad aver lavorato alla stesura del progetto di riqualificazione del resto della Piana, ed anche ad aver agito per approvare entrambi i progetti: il diavolo e l’acqua santa!

Murialdo, 10 Marzo 2018                                                   

Franco Zunino Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness

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