Hanno acconsentito a sfregiargli la terra, oggi lo esaltano: ipocriti!

 Sì, hanno acconsentito a sfregiargli la terra che lui aveva protetto auto-vincolandosela inserendola nel primo Parco Nazionale d’Italia; avrebbero dovuto impugnare fino all’ultima istanza quanto gli era stato imposto per sottrargli i terreni che avevano mandato di conservare per finalità ambientaliste, ed utilizzare le leggi per difenderli: non lo hanno fatto, e si dice che abbiano acconsentito ad un “patteggiamento” che suona quasi prova di resa incondizionata, accettando “qualche dollaro in più”; ed altri organismi ed autorità, utilizzando la foglia di fico della parola “ecologia”, hanno acconsentito a far realizzare l’anti-naturalistico nuovo depuratore di Pescasseroli, utile solo ai fautori dell’ecologismo e del turismo e non già al bene Natura che Erminio Sipari volle preservare fino al punto da consentire, ed anzi egli stesso proporre che anche i suoi terreni fossero vincolati a Parco Nazionale. Invece, è storia nota, proprio con un’opera ritenuta “ecologica” (e che mai Sipari avrebbe acconsentito, visto che per proteggerli si era addirittura opposto ad un lago artificiale, opera anch’essa oggi ritenuta “ecologica”), si è violata la sua volontà non opponendovisi; neppure da parte di quell’organismo (il Parco) che senza Sipari non esisterebbe e non esisterebbero i suoi dirigenti e tecnici stipendiati dallo Stato. Nessuno ha saputo o voluto difendere l’“Eredità di Sipari” per rispettare quella finalità che Erminio Sipari fece legiferare, e che è contenuta nella istituzione pomposamente denominata Parco Nazionale!

Alla Fondazione Erminio e Zel Sipari questo scopo era stato conferito dall’ultima erede veramente meritoria di portare quel nome Sipari, se non altro per quello che ritenne di fare prima della sua dipartita; ovvero, stabilire che tutti i terreni che erano appartenuti ad Erminio Sipari fossero per sempre conservati in sua memoria per la “salvaguardia ed il recupero dell’ambiente e della natura in generale” e “non dovesse mai essere modificata la [loro] destinazione d’uso”. Tutto vano. Si limiteranno a dedicargli auliche parole!

In quest’Italia “democratica e post fascista”, quell’impegno liberale e veramente democratico, è divenuto carta straccia: il valore sociale e “materialista” del bene pubblico ha prevalso sul bene pubblico spirituale. E su quei terreni ora stanno costruendo un’oscenità ambientale e paesaggistica, e per di più in nome di una male interpretazione del cosa sia o si debba PRIMARIAMENTE intendere per ECOLOGIA. In realtà, in nome del bene turismo e non già del bene Natura che un Parco Nazionale ha come PRIMARIO mandato di salvaguardare.

Però, a Sipari il prossimo 5 ottobre a Pescasseroli nella imponente e prestigiosa sede del suo Palazzo, organizzato da quella Fondazione che aveva ricevuto il mandato di salvaguardare i terreni che gli erano appartenuti, si dedicheranno parole laudative del suo impegno protezionista (le solite chiacchiere di cui siamo campioni noi italiani!) per commemorare l’ambientalista ante litteram Erminio Sipari: un insulto alla sua memoria di uomo pratico e di vero ambientalista! Una foglia di fico su un’oscenità di cui si ha vergogna e si cerca, forse, di far dimenticare: un depuratore di acque reflue sui terreni che Lui aveva protetto!

Chi parlerà, in quella sede, dell’insulto che solo pochi mesi or sono è stato “proferito di fatto” nei suoi riguardi quando hanno avuto inizio i lavori per la realizzazione del nuovo depuratore di Pescasseroli: merda sui suoi integri prati di Natura viva? Ci sarà un “erede” in grado di farlo? Ci sarà un “erede” in grado di proporre che tutti quei terreni andavano e ancora andrebbero vincolati, almeno quelli che restano e prima di altre sciagurate scelte, a Monumento Nazionale in sua memoria?

Sappiano, gli organizzatori e tutti i partecipanti che si assieperanno convenuti in quel palazzo, che in spirito tanto Erminio Sipari che quei terreni volle auto-vincolarsi quanto la Marchesa Maria Cristina Sipari che li volle (sprovveduta!) lasciarli ad un Fondazione che non ha saputo tutelare i propri diritti, non saranno in quella sala, ma tra le righe di questo comunicato!

Lo elogeranno (Sipari) dopo che ne hanno permesso l’insulto ignorando il suo pensiero e la sua volontà e così quelli della sua unica vera erede degna del suo nome Sipari. Ora rimane un unico modo per onorarlo: far vincolare come Monumento Nazionale tutti quei terreni che la Marchesa Cristina Sipari ha lasciano affinché fossero dedicati “alla salvaguardia del paesaggio come modellato dalle attività produttive tradizionali”. Altro che Convegno in sua memoria! Invece dovremo aspettarci una ferma opposizione a questa proposta, da noi (Wilderness) già avanzata, ma mai caldeggiata da alcuno e tanto meno dagli organismi, pubblici e privati, che ne avrebbero avuto il dovere quanto meno morale. Ma che noi continueremo a portare avanti.

Una cosa è certa: i bla bla (pro domo loro!) di un Convegno non faranno mai dimenticare l’assordante silenzio tenuto durante battaglia per salvaguardare i terreni di Sipari sulla Piana di Pescasseroli – persa con onore da chi l’ha combattuta –, quando solo la voce di pochi si è fatta sentire. Quei pochi non parteciperanno al Convegno, ma ci saranno certamente alcuni che fecero parte di quel coro di silenzio!

I terreni di Erminio Sipari adibiti a depuratore di acque reflue dei paesi di Pescasseroli ed Opi!

2018 09 08 - Wilderness IT - UN NUOVO INSULTO A SIPARI - 001

Murialdo, 18 Settembre 2018

Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness
Franco Zunino

18 settembre 2018

UN NUOVO INSULTO A SIPARI!

Hanno acconsentito a sfregiargli la terra, oggi lo esaltano: ipocriti!  Sì, hanno acconsentito a sfregiargli la terra che lui aveva protetto auto-vincolandosela inserendola nel primo Parco Nazionale d’Italia; avrebbero dovuto impugnare fino all’ultima istanza quanto gli era stato imposto per sottrargli i terreni che avevano mandato di conservare per finalità ambientaliste, ed utilizzare le leggi per difenderli: non lo hanno fatto, e si dice che abbiano acconsentito ad un “patteggiamento” che suona quasi prova di resa incondizionata, accettando “qualche dollaro in più”; ed altri organismi ed autorità, utilizzando la foglia di fico della parola “ecologia”, hanno acconsentito a far realizzare […]